VOGHERA 16/09/2016: Rivelati in numeri dei lavoratori che saranno licenziati dalla Cameron: 160. All’annuncio questo pomeriggio è scattato uno sciopero spontaneo
VOGHERA – Produzione interrotta e tutti fuori da cancelli: in sciopero immediato e a oltranza. E’ questa la reazione spontanea, di pancia e di cuore, mostrata questo pomeriggio dai lavoratori della Cameron Grove di Voghera alla comunicazione degli esatti numeri delle maestranze che saranno licenziate.
La notizia degli esuberi e della procedura di mobilità era già arrivata la scorsa settimana ma vedere nero su bianco quelle cifre impietose è una botta allo stomaco che fa male.
Eccole dunque: 154 della Grove e 6 della consociata Leedin di via Gandini. Fra questi saranno 80 gli operai e 74 gli impiegati.
Per ora niente nomi e cognomi, il documento inviato dalla Cameron ai sindacati indica le modalità della procedura di mobilità e l’elenco preciso delle posizioni lavorative che saranno tagliate.
“Venderemo cara la pelle – dice affranto Marco Patrese della Rsu Fiom – e cercheremo di avere tutti gli appoggi e gli aiuti possibili che i casi come questo possono arrivare da qualsiasi parte. Oggi abbiamo bisogno di essere visibili per salvare le famiglie. Siamo di fronte ad un’azienda storica che è stata distrutta”.
“Stiamo parlando di un 30% di lavoratori, che sono un numero esorbitante, cui vanno però sommati ai 220 che sono stati allontanati negli anni scorsi – dichiara Renzo Secco della Fim -. E’ un ridimesionamento importante che dal nostro punto di vista rischia anche di mettere in discussione questa realtà”.
Un ridimensionamento che non tiene conto dell’indotto che lavora con noi e che automaticamente si troverà, come ci hanno già detto, senza lavoro: da chi fa lavorazioni meccaniche a chi fa verniciatura, alla stessa mensa interna la cui ditta ha già fatto dei tagli. Tutto questo su un territorio già devastato”, precisa Patrese.
“Sarà un confronto serrato e durissimo – aggiunge Secco -. Il nostro intento è quello di portare l’azienda a rivedere questi licenziamenti e di ragionare su un discorso a medio lungo termine, per vedere come il mercato risponde.
E così in via Betto questo pomeriggo tutti fuori dai cancelli. Fra gli operaio ci sono anche mogli e madri con i bambini, tutti shoccati dalla doccia gelata. I lavoratori confabulano, parlano a gruppetti poi si riuniscono per discutere la strategia di lotta. Ogni volta che una macchina scattano applausi di schermo. L’unico che si salva è Sergio Pastorino, di fatto l’unico manager italiano rimasto dopo il passaggio della società all’americana Schlumberg.
“Lunedì proseguiremo con lo sciopero e con il blocco di tutto. Mentre nel pomeriggio ci sarà una segreteria in cui valuteremo il percorso da seguire”, concludono i rappresentanti sindacali.
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