VOGHERA PAVIA 14/12/2023: Uso di ricette rubate per spedire Ossicodone negli Usa. Le ricette sottratte anche dagli ospedali di Voghera e Pavia. Arrestati 8 uomini
VOGHERA PAVIA – Un’attività investigativa iniziata a maggio 2022 e condotta congiuntamente dal Nucleo Investigativo Carabinieri di Pavia e dal Nucleo Carabinieri Antisofisticazioni e Sanità di Cremona, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Pavia (a curare le indagini il Sostituto Procuratore Roberto Valli), ha portato ad individuare 8 soggetti ritenuti responsabili della creazione di una rete di spaccio internazionale, con gli Stati Uniti, dell’Ossicodone.
L’ Ossicodone è sostanza stupefacente appartenente alla famiglia degli oppioidi, usato come farmaco per la gestione del dolore.
Una sostanza che, dopo una forte diffusione negli anni Novanta sul mercato statunitense, fu ritirato dal mercato americano (per aver generato un’escalation di dipendenza) ma che tra l’aprile del 2020 e del 2021 ha fatto registrare un nuovo boom con una moria di massa fra gli utilizzatori (nel giro di un anno gli americani morti per overdose sarebbero stati oltre 100mila).
Tornando all’indagine, i soggetti coinvolti nell’inchiesta, da quanto emerso dal lavoro dei Carabinieri, avrebbero trafugato ricettari e timbri medici da diversi ospedali della Lombardia – fra cui quello di Voghera e il San Matteo di Pavia (così come in quelli di Bergamo, Lodi e Milano) – per poi falsificare le prescrizioni mediche (c.d. ricette rosse), per poi presentarsi presso oltre 55 farmacie lombarde e richiedere il farmaco OxyContin, contenente il principio attivo dell’Ossicodone.
I Carabinieri hanno analizzato circa 10 mila prescrizioni mediche, accertando che oltre 500 di esse erano state oggetto di falsificazione da parte dei malviventi.
Quanto al modus operandi, i militari hanno scoperto come i farmacisti che volevano accertarsi della quantità o della tipologia del farmaco richiesto (in Italia poco usato se non per severe terapie del dolore), ricevessero rassicurazioni telefoniche dal medico indicato in ricetta, che in realtà era un complice dei malviventi.
Una volta accumulata una considerevole quantità di questo medicinale, spiega l’Arma (all’incirca 1000 pastiglie), i malviventi provvedevano ad inviare un pacco negli gli Stati Uniti, prevalentemente nella zona di Boston.
Le pastiglie, una volta negli Usa, venivano smerciate al dettaglio al prezzo di 80/100 $ a pastiglia da 80 mg.
Le indagini hanno monitorato 21 spedizioni, relative all’invio di oltre 20.000 pastiglie da 80/100 mg, per un ricavato dell’attività di spaccio che supera il 1.600.000 $, ed un relativo danno erariale per lo Stato Italiano di 65.000 €.
Grazie all’incontro dei Carabinieri del N.A.S. di Cremona e del Nucleo Investigativo di Pavia con gli americani dell’HSI (Homeland Security Investigations), avvenuto prima a Milano e poi a Pavia col supporto della DCSA (Direzione Centrale Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno), si è potuto avere riscontro e conferma dell’attività criminosa, che, peraltro, ha permesso anche ai colleghi statunitensi di agire nei confronti dei soggetti sul loro territorio, spiega ancora l’Arma.
L’operazione si è conclusa con l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 8 soggetti, di cui 3 italiani, 2 sudamericani ed un nordafricano, residenti nella Provincia di Pavia e a Rimini (non è stato possibile eseguire solo due delle otto misure a causa dell’irreperibilità di due dei soggetti coinvolti). Ad ogni modo, le ricerche per il loro rintraccio sono in corso, assicura l’Arma.
All’operazione hanno preso parte circa 40 Carabinieri del Comando Provinciale di Pavia e del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Cremona, con l’ausilio anche dei Carabinieri di Rimini.
Gli investigatori ritengono probabile che l’indagine rappresenti solo l’inizio e che possano rivelarsi ben presto ulteriori sviluppi con gruppi criminali in altre zone d’Italia.
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