BRONI 22/08/2025: Donna truffata da falsi carabinieri con il trucco del parente arrestato che ha bisogno di aiuto. Sventata una seconda identica truffa
BRONI -Il 20 agosto scorso, i Carabinieri di Gravellona Lomellina, hanno tratto in arresto M.M.N. e T.A.A., entrambi 21enni incensurati, poiché ritenuti responsabile del reato di truffa in concorso.
Alle ore 15:30 circa, a Gravellona Lomellina, i militari nel corso del servizio perlustrativo, hanno proceduto al controllo di un’autovettura Fiat 500, con a bordo due giovani.
A seguito del controllo personale e veicolare sono stati rinvenuti 1400 euro in contanti, e un sacchetto contenenti diversi monili in oro, occultato sotto il sedile anteriore del veicolo.
I successivi accertamenti hanno permesso di appurare che, quanto rinvenuto, era provento di una truffa perpetrata nelle ore precedenti ai danni di una signora di Broni, classe 1949.
La vittima, convocata presso gli uffici del Comando Stazione di Gravellona Lomellina, ha riferito ai Carabinieri che nella stessa mattinata aveva ricevuto una chiamata da una donna, in lacrime, che asseriva essere sua figlia la quale le aveva passato un uomo, qualificatosi come un Carabiniere. Quest’ultimo le aveva fatto credere che la figlia fosse stata tratta in arresto per omicidio stradale, chiedendole altresì, per poterla aiutare, 7000 euro in contanti o, nel caso in cui non avesse avuto tale disponibilità nell’immediato, le prospettava la possibilità di pagare con oggetti di valore.
La donna aveva quindi racimolato i contanti presenti in casa e ha raccolto i monili in un sacchetto. Poco dopo, mentre l’interlocutore ha continuato a mantenere attiva la telefonata sull’utenza fissa (per evitare che la vittima potesse contattare altre persone o che ricevesse altre telefonate con il rischio di far sfumare l’azione delittuosa), un uomo si è presentato presso la sua abitazione e ha ritirato quanto già raccolto da lei in precedenza per poi allontanarsi a bordo della suindicata Fiat 500, dove lo attendeva il complice.
Solo quando il marito è rincasato e hanno contatto la figlia sulla reale utenza telefonica, la vittima si è resa conto della truffa attuata ai suoi danni.
I Carabinieri, quando hanno proceduto al controllo del veicolo, hanno notato un indirizzo impostato sul navigatore del telefonino di uno degli arrestati.
Sospettando che fosse in atto una seconda truffa, si sono recati a quell’indirizzo dove, una donna, classe 1936, alla vista dei Carabinieri, in uniforme, si è avvicinata verso di loro consegnandogli un sacchetto con altri monili in oro e 1000 euro in contanti.
Infatti anche la seconda vittima poco prima, nelle stesse modalità, era stata contattata dai truffatori e, sempre preoccupata per le sorti della figlia, aveva racimolato sia soldi che oggetti di valore che aveva in casa.
Stante quanto sopra i due sono stati dichiarati in arresto e trattenuti presso le camere di sicurezza della Stazione Carabinieri di Gravellona L. in attesa dell’udienza di convalida prevista per la mattinata odierna. La refurtiva rinvenuta, previo riconoscimento, è stata riconsegnata alla prima vittima.
I carabinieri, nl caso in cui si riceva una chiamata simile con richiesta di denaro, consigliano di contattare il 112 o direttamente il numero di telefono del familiare che apparentemente vi sta contattando, per sincerarsi della veridicità del racconto e comunque occorre ricordare che “nessuna forza di polizia chiede denaro al telefono o alla porta di casa”.














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