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VOGHERA 13/02/2024: Scuola e famiglia. Concluso il ciclo di incontri organizzato dall’Istituto Comprensivo Pertini

Febbraio 13
11:15 2024

VOGHERAÈ terminato sabato 10 febbraio, presso la Scuola Pascoli di Via Marsala, il percorso di formazione per docenti e genitori offerto dall’Istituto Comprensivo Sandro Pertini di Voghera nell’ambito del progetto “Comunità educante: condivisione di intenti e pratiche”, in collaborazione con la Fondazione Adolescere e con il Centro per famiglie di Voghera e Oltrepò pavese, progetto realizzato a sua volta all’interno dell’iniziativa “Sperimentazione Centri per la famiglia” promossa e finanziata da Regione Lombardia.

Davvero importante, vista la contingenza storica e sociale del momento, segnata da crisi, tensioni e conflitti che coinvolgono direttamente le realtà adolescenziali e il mondo della scuola, stimolare una riflessione sui tanti aspetti che contraddistinguono la funzione educativa esercitata congiuntamente dai docenti e dalle famiglie, in un mondo sempre più complesso e in rapido mutamento.

A guidare il percorso di analisi/riflessione, l’Istituto Pertini diretto da Maria Teresa Lopez ha chiamato un vero “maestro”, con approfondita e consolidata formazione ed esperienza nel campo psico-pedagogico e didattico.

Si tratta dal Dott. Piero Modini, già Direttore Didattico, Dirigente tecnico, Ispettore emerito del Miur ed esperto in sistemi scolastici europei ed extraeuropei.

A moderare gli incontri, la collaboratrice vicaria dell’Istituto Chiara Benfante, che ha introdotto il relatore e recepito gli entusiastici apprezzamenti del pubblico. Con una capacità oratoria e una passione educativa degne di una vera lectio magistralis, Modini ha guidato i corsisti in un excursus denso di riferimenti culturali – dalla filosofia degli antichi alla psicoanalisi di Lacan, passando dalle lezioni di Montessori, Piaget, Vygotskij – ma anche di testimonianze autobiografiche, esemplificazioni didattiche e soprattutto di principi ispiratori da porre a fondamento delle buone pratiche necessarie per svolgere al meglio il proprio ruolo di educatori, sia come insegnanti sia come genitori.

La complessità della funzione docente, sempre più caricata di aspettative sociali e incombenze prescrittive in un contesto di rapidissima mutazione tecnologica, ha rappresentato il punto di avvio per le riflessioni condotte nel primo incontro, svoltosi venerdì 19 gennaio e rivolto agli insegnanti di tutte le scuole di Voghera.

Selezione dei contenuti, attenzione alla continuità fra ordini di scuola, dialogo e collaborazione nella comunità dei docenti: ecco gli antidoti che Modini ha indicato contro il rischio di un eccessivo carico emotivo generato da una univoca logica di prestazione e di raggiungimento di obiettivi in termini prescrittivi.

Filo conduttore del secondo incontro, sempre rivolto agli insegnanti e svoltosi il 27 gennaio, la comunicazione efficace fra docente e discente, contestualizzata dal relatore nel più ampio quadro di una sana relazione fra i due attori in gioco.

Relazione che non deve essere “genitoriale”, né “clinico-psicoanalitica”, ma solo ed esclusivamente educativa nel senso più ampio e nobile del termine, e in quanto tale improntata ad una equilibrata autorevolezza. Da qui anche l’importanza di porre la dovuta attenzione ai codici comunicativi più adatti secondo l’età del discente e di coinvolgere gli alunni in un apprendimento davvero significativo, non soltanto meccanicistico e mnemonico.

Infine il tema della valutazione, centrale nell’incontro conclusivo aperto ai genitori.

«Valutare», spiega Modini, «non significa misurare in astratto il raggiungimento di obiettivi stabiliti a monte, ma osservare il percorso compiuto dal discente rispetto alla situazione di partenza, che può essere molto diversa in base agli eterogenei contesti sociali in cui si colloca la scuola di oggi: immigrazione, nuove povertà, disabilità, disagio familiare sono realtà da cui non si può prescindere nel considerare il percorso di apprendimento del singolo.»

Non solo: in una valutazione davvero formativa e portatrice di significato, sono gli stessi soggetti educativi ad essere messi in gioco, chiamati a riflettere sul delicatissimo ruolo da loro svolto nella serena crescita dei giovani, per i quali un approccio troppo autoritario, carico di aspettative, giudicante o mortificante può trasformarsi in un percorso fatto di insuccessi e infelicità.

(fonte comunicato scuola)

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