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VOGHERA – L’Assemblea della sezione Anpi di Voghera ha approvato un ordine del giorno sul caso di Ilaria Salis, 39 anni, maestra elementare ed antifascista milanese, da un anno

è detenuta in un carcere di Budapest in regime di massima sicurezza.

L’accusa è di aggressione ad alcuni neonazisti durante le celebrazioni della cosiddetta “Giornata dell’onore” che ricorda gli ultimi combattimenti dei militari tedeschi e delle Croci Frecciate (partito antisemita e filonazista che governò l’Ungheria dall’ottobre 1944 al gennaio 1945) a Budapest.

“Questa celebrazione – si legge nell’ordine del giorno – (organizzata anche quest’anno con l’autorizzazione ed il contributo finanziario delle istituzioni) diventa l’occasione per gruppi

dell’estrema destra, ungheresi ed europei, di scatenare violenze e dare la caccia al “diverso”.

Anche nel febbraio 2023 sono accaduti episodi di violenza da parte di fascisti e nazisti con la reazione dei movimenti sociali locali e spesso anche di giovani provenienti da altri luoghi di Europa.”

“Per i reati di cui è accusata – prosegue l’Anpi – Ilaria rischia fino a 16 anni di carcere, in un Paese che tollera esibizioni squadriste e nostalgiche del nazismo ed in cui, secondo le principali organizzazioni umanitarie, non vengono rispettati i diritti civili e i diritti umani dei detenuti.

Le immagini di Ilaria in catene durante l’udienza in tribunale hanno reso evidenti le condizioni drammatiche della sua reclusione. Riteniamo pertanto importante e necessaria una mobilitazione della società civile e delle associazioni per affermare la centralità dei diritti umani ovunque (Europa compresa) e per chiedere alle istituzioni italiane di non girarsi dall’altra parte e di impegnarsi attraverso la diplomazia per consentire il rientro in Italia di Ilaria Salis”, conclude l’Anpi.

L’odg è stato approvato all’unanimità dall’Assemblea della sezione di Voghera del 10 febbraio 2024.