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SPORT – Nel 1965 grazie all’idea dell’allora presidente della Fidal, Bruno Zauli. Venne inventata la Coppa Europa. Che aveva un formula indovinata. E che per anni funzionò, col meccanismo voluto dal dirigente italiano. Infatti si chiamava Coppa Europa Bruno Zauli. Ed era divisa, tra uomini e donne. Poi ha cambiato formula dal 2009. L’Italia i primi anni faticava a entrare nelle prime otto. E finiva a volte nella serie B. Poi dall’edizione 1979, con finale a Torino. Gli azzurri li fecero un ottima prova. E si confermarono nelle due edizioni successive 1981 a Zagabria (con vittoria della 4×400 storica) e 1983. Dal 2009 la formula è cambiata. Gareggiano insieme, sia prove maschili che femminili. L’Italia ha iniziato la sua scalata alla vetta, negli ultimi anni. Arrivando seconda nel 2021 in Polonia. Per pochi punti sui padroni di casa. Oltretutto senza presentare concorrenti nel salto in alto.  Ma quest’anno a Chorzow abbiamo conquistato il successo. Con ben sette vittorie individuali. Un risultato che esalta l’atletica azzurra. Ed è la conferma del valore di molti giovani di talento (Battocletti, Fantini, Sibilio, Weir, Furlani, Ceccarelli, Bocchi, Arese). E a un campione ormai affermato come Tamberi. Però ci sono state gare, in cui i nostri sono finiti in bassa classifica. Come il giavellotto, maschile e femminile. La staffetta 4×100 donne, con un errore molto vistoso. Il martello maschile e il peso femminile. Dove gli azzurri sono lontani dai migliori. La vittoria in coppa Europa però è traguardo importante, per tutta l’atletica azzurra.