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VOGHERA 10/03/2023: Una casa di accoglienza in un’ala del convento dei Frati. Il progetto sovvenzionato anche dalla Fondazione Comunitaria

Marzo 10
09:50 2023

VOGHERAI frati di Voghera – tramite l’associazione “Pane di Sant’Antonio” presieduta da Antonio Crinò – hanno deciso di ripristinare la vecchia ala del loro convento, abbandonata ormai da sessant’anni, per farne una casa di accoglienza che possa rispondere a una pluralità di bisogni fortemente presenti in città e che ad oggi non trovano una risposta.

Il progetto del valore complessivo di 750.000 euro vedrà l’intervento della Fondazione Comunitaria Cariplo che stanzierà 35.000 Euro.
Nella nuova Casa Santa Maria delle Grazie i francescani potranno offrire ospitalità, ascolto e l’aiuto necessario per superare i problemi che riguardano i più deboli e i più fragili.

La comunità francescana darà il suo supporto a chi ha un familiare ricoverato negli ospedali della zona, alle famiglie sfrattate in attesa di trovare una nuova abitazione, ai padri separati che non possono permettersi una casa, a chi ha un padre, un marito o un figlio in carcere da visitare e viene da lontano.
La speranza dei frati è quella di completare la Casa entro il 2023, quando celebreranno il Centenario dell’Incoronazione dell’immagine di Santa Maria delle Grazie venerata nel Santuario.
Il progetto prevede la realizzazione di 14 camere, della cucina, del refettorio, di un’area per la socializzazione e degli uffici.

«Casa Santa Maria della Grazie è insieme progetto di housing sociale e, più in particolare, di homing temporaneo e di fraternità francescana. – spiega Fra’ Cristoforo Paszkiewicz, guardiano e rettore del convento – A questo scopo è pensata per svolgere 3 servizi.”

In primis, luogo di accoglienza temporanea per famiglie a rischio o in condizione di emarginazione economica e sociale. Il carcere di massima sicurezza di Voghera ospita oltre 400 detenuti, la maggior parte dei quali straniera o residente fuori Lombardia e regioni limitrofe. I familiari in visita ai propri congiunti detenuti, o gli stessi detenuti, che possono usufruire di permessi brevi per incontrare i propri familiari, non hanno alcuna alternativa alle strutture residenziali alberghiere. Lo stesso si può dire per i familiari delle persone ricoverate all’ospedale civile di Voghera o nelle strutture di cura e riabilitazione nei dintorni di Voghera (Policlinico di Pavia e strutture riabilitative della Valle Staffora quali, ad esempio, Fondazione Don Carlo Gnocchi, Villa Esperia).
A fianco di questi due target prioritari, la Casa è comunque aperta all’accoglienza di ogni nucleo familiare con legami familiari a rischio, a partire dai nuclei più deboli o nei quali i figli possono subire ripercussioni significative come, ad esempio, i nuclei monogenitoriali.
Padre Cristoforo spiega poi la seconda “missione” della Casa.
«Casa Santa Maria delle Grazie è in secondo luogo pensata come pensionato solidale. Il pensionato si rivolge a studenti fuori sede e persone lontane da casa in cerca di lavoro o con lavori precari, che, a fronte di un contributo alle spese significativamente calmierato rispetto a un affitto, potranno prestare servizio come figure di supporto e vicinanza, una sorta di custodia sociale dei nuclei accolti. In questo modo, all’offerta abitativa si aggiunge un’esperienza umana e di condivisione».
Infine la terza finalità.
«Sarà infine un luogo di incontro e scambio reciproco tra le famiglie e i lavoratori temporaneamente ospitati e i membri dell’Opera francescana locale. Si propone così di aggiungere all’esperienza di housing sociale anche quella di vita fraterna secondo la proposta di San Francesco d’Assisi, pur nel rispetto del credo e della cultura di ogni persona ospitata. In particolare, volontari e membri dell’Opera locale assicureranno la presenza diurna nei momenti di socializzazione (pasti, animazione e attività ricreative, doposcuola) e l’accompagnamento per il disbrigo della attività quotidiane (pratiche burocratiche, piccole spese, conoscenza del territorio locale). Potranno inoltre essere presenti come custodi sociali anche in orario notturno, in particolare nei periodi di assenza di lavoratori ospitati».
Lo stabile dell’ex studentato del Convento potrà accogliere fino a 22 ospiti in bilocali per 4 persone, con stanze doppie e stanze singole.
L’ingente intervento di ristrutturazione prevede una spesa complessiva di 750.000 euro. Il contributo della Fondazione Comunitaria (35.000 euro) sarà destinato in particolare per realizzare l’impianto di ascensore. Un servizio fondamentale per una struttura che si articola su 3 piani.

Fonte fondazione comunitaria

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