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VIGEVANO – Nella prima mattinata di oggi, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Pavia, comandati dal Capitano Marco Quacquarelli e coordinati dal Sostituto Procuratore Andrea Zanoncelli, hanno eseguito una nuova ordinanza applicativa di misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Mohamed Mohamed Ibrahim Mansour: cittadino egiziano il cui corpo è stato rinvenuto carbonizzato nel tardo pomeriggio di sabato 14 gennaio 2023, nella sua auto trovata in una zona boschiva della frazione Morsella, di Vigevano.
Con la prima ordinanza cautelare, eseguita in data 21 febbraio 2023, il Giudice per le Indagini Preliminari – in condivisione della ricostruzione fatta dalla Procura di Pavia, guidata da Fabio Napoleone – aveva indagato e arrestato i fratelli Massimo e Claudio Rondinelli (con la cui sorella l’egiziano ucciso aveva avuto una relazione ed una figlia) e del compagno di una loro ulteriore sorella, Luigi D’Alessandro.

Con quella di oggi finiscono nell’inchiesta anche il padre dei fratelli già indagati, Antonio Rondinelli (arrestato in carcere in quanto accusato anche lui dell’esecuzione materiale dell’omicidio); e la madre dei due fratelli, Carmela Calabrese (arrestata ai domiciliari con l’accusa di complicità).

I FRATELLI INDAGATI E ARRESTATI

Per la Procura, “I primi due, secondo la ricostruzione dei fatti confermata dal primo provvedimento cautelare, “avrebbero materialmente eseguito l’omicidio – si legge in un comunicato della Procura -, esplodendo contro Mohamed Mohamed Ibrahim Mansour vari colpi di fucile da caccia (calibro 12) e altrettanti colpi di pistola (calibro 9).”
“La persona offesa – prosegue la Procura – sarebbe stata colpita anche al viso, secondo quanto emergente dagli accertamenti tecnici compiuti dagli esperti del Dipartimento di Medicina Legale dell’Università di Pavia.”
INDAGATO E ARRESTATO ANCHE IL COMPAGNO DI UNA SORELLA

Quanto a Luigi D’Alessandro, “avrebbe invece offerto supporto logistico a quello che, sempre allo stato degli atti – spiega ancora la Procura – appare essere stato un vero e proprio agguato, consumatosi nella notte tra l’11 e il 12 gennaio 2023.”
Tali conclusioni giudiziarie – prosegue la Procura – “sono state tratte grazie ad una complessa analisi dei dati di traffico telefonico delle utenze in uso ai soggetti coinvolti, grazie all’impiego di cani molecolari per la ricerca di armi, esplosivi, tracce ematiche e resti umani del Nucleo Cinofili dell’Arma dei Carabinieri e – infiné – grazie all’ imprescindibile impiego delle intercettazioni telefoniche, che hanno consentito di cogliere e cristallizzare scambi inequivocabili intervenuti tra le persone a vario titolo coinvolte.”

IL PROSEGUO DELLE INDAGINI
Successivamente all’esecuzione della prima ordinanza cautelare, l’attività investigativa dei Carabinieri si è intensificata, “giungendo ad acquisire nuovi elementi probatori di portata cruciale al fine di presentare al Giudice per le Indagini Preliminari l’avvenuto accertamento di ulteriori circostanze fattuali in precedenza rimaste ancora dubbio.”

IL MOVENTE
“In primo luogo – scrive ancora la Procura -, il Giudice ha condiviso la posizione di questo Ufficio e dei Carabinieri del Nucleo Investigativo circa il contesto familiare da cui è scaturito il movente dei gravi fatti in questione: con ogni probabilità, il cittadino egiziano, intenzionato a compiere qualsiasi attività utile a cercare di ottenere l’affido della figlia minore di cui si è detto, era divenuto una presenza fastidiosa per la famiglia Rondinelli.”

INDAGATO E ARRESTATO ANCHE IL PADRE
Inoltre, aggiunge la Procura “sono stati ritenuti sussistenti gravi indizi atti a comprovare la natura di vero e proprio agguato ai danni di Mohamed Mohamed Ibrahim Mansour: egli è stato attirato al di fuori della propria abitazione, ove ben tre soggetti erano pronti a fare fuoco contro di lui. Infine – si legge ancora nel comunicato a firma del Procuratore -, appunto, è emerso che l’esecuzione materiale dell’omicidio non sarebbe stata compiuta solo dai fratelli Claudio e Massimo Rondinelli, ma anche dal loro padre Antonio Rondinelli. Infatti, l’ordinanza cautelare eseguita nell’odierna mattinata dal Nucleo Investigativo dispone nei confronti di costui la custodia in carcere con riferimento al reato di concorso in omicidio.”

INDAGATA E ARRESTATA ANCHE LA MADRE
Per la Procura di Pavia, “A finale conferma dell’ipotesi della natura concordata dell’azione e della matrice collettiva e familiare della decisione è giunto infine un ultimo elemento.”

Ossia “L’analisi dei dati di traffico telefonico – suffaragata da dichiarazioni rese da taluni soggetti rivelatisi informati sui fatti – ha confermato che, all’esito di una lite intervenuta nel tardo pomeriggio del giorno 11 gennaio 2023, Carmela Calabrese, moglie di Antonio Rondinelli e madre di Claudio e Massimo Rondinelli, tra le ore 19 e le ore 20:15 di quella serata, avrebbe diramato una vera e propria serie di convocazioni, riunendo tutti familiari e dando cosi avvio alla serie di gravi fatti che hanno condotto al decesso del cittadino egiziano.”
Per tali ragioni, anche quest’ultima, questa stessa mattina, è stata tratta in arresto con l’accusa di concorso in omicidio ed è stata sottoposta alla misura cautelare personale detentiva degli arresti domiciliari.
“Le indagini sin qui condotte realmente senza sosta continueranno al fine di avere conferma – o meno – delle responsabilità degli arrestati e di verificare l’eventuale intervento anche di ulteriori soggetti”, conclude il il Procuratore della Repubblica Fabio Napoleone.