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VARZI 05/02/2023: Presentato il progetto Valhalla per la valorizzazione del mandorlo e del noce dell’Oltrepò pavese. Ecco di cosa si tratta

Febbraio 05
11:41 2023

VARZI -E’ stato presentato a Varzi il progetto Valhalla per la valorizzazione del mandorlo e del noce dell’Oltrepò pavese (titolo “Caratterizzazione morfologica, genetica e conservazione in situ del germoplasma di mandarlo e noce della Valchiavenna e dell’Oltrepò Pavese”)

Il progetto è tra quelli finanziati nell’ambito del FEASR – Programma di Sviluppo Rurale 2014‐2020 – MISURA 10 – “Pagamenti agro climatico ambientali” – SOTTOMISURA 10.2 – “Sostegno per la conservazione, l’uso e lo sviluppo sostenibili delle risorse genetiche in agricoltura” – OPERAZIONE 10.2.01 – “Conservazione della biodiversità animale e vegetale”

Partner di progetto sono: l’Università cattolica del Sacro Cuore di Piacenza (capofila), l’Università statale di Milano, la Comunità montana della Val Chiavenna, il Sistema museale dell’Oltrepò pavese e l’Azienda agricola “La Valle della frutta”

L’obiettivo generale del progetto VALHALLA è quello di avviare la caratterizzazione fenotipica e genetica delle risorse genetiche locali di mandorlo e noce dell’Oltrepò Pavese e della Valchiavenna, mappare, caratterizzare a livello genetico e fenotipico, nonché conservare, mediante mantenimento in situ/on farm, le risorse genetiche tradizionali di mandorlo e noce dell’Oltrepò Pavese e noce della Valchiavenna che risultano minacciate di estinzione e di erosione genetica, accompagnando gli studi da azioni di promozione e di studi storici.

Il progetto avrà durata 24 mesi con data di avvio prevista per il 3 novembre 2022 e con termine il 2 novembre 2024. Per questo tipo di bandi non sono previste proroghe.

Il progetto VALHALLA è focalizzato sulla caratterizzazione di accessioni locali di mandorlo e noce dell’Oltrepò Pavese e di noce della Valchiavenna con lo scopo di definire la variabilità genetica e fenotipica di queste specie ed individuare eventuali accessioni, esemplari, a rischio di erosione genetica e promuovere azioni per la loro conservazione in situ.

Mandorlo (Prunus amygdalus Batsch, syn. Prunus dulcis (Mill.) D.A.Webb) e noce (Juglans regia L.), due specie appartenenti alla cosiddetta frutta secca che attualmente gode di attenzione per l’adattabilità ai cambiamenti climatici in corso e perché fornisce prodotto (semi) di alto valore dietetico, e la cui presenza ed importanza storica nell’agricoltura regionale, sono riportate in numerose testimonianze scritte a supporto di un legame plurisecolare tra queste due specie e il territorio della Lombardia. Le due specie, hanno una presenza storica sul territorio con il mandorlo destinato alle tavole più ricche e il noce ai ceti meno abbienti. Tuttavia, nonostante la diffusione e gli utilizzi avuti in passato, rispetto a molte altre specie arboree di interesse per l’agricoltura regionale, quali l’olivo, le pomacee o il castagno, la caratterizzazione, conservazione e valorizzazione attuale di queste due specie non è mai stata presa in considerazione. Attualmente, mandorli e noci sono principalmente rinvenibili come piante singole, o in piccoli gruppi, spesso presso cascine e abitazioni rurali, come segno di confine tra appezzamenti o all’interno di boscaglie originatesi per abbandono di seminativi o pascoli. Ciò che è tutt’oggi riscontrabile rappresenta il residuo delle vecchie coltivazioni a uso promiscuo o origina per spontaneizzazione di vecchie coltivazioni.

Al fine di evitare la perdita di alberi putativamente monumentali o comunque legati alle tradizioni locali, di accessioni uniche bene adattate alle condizioni pedoclimatiche locali, ideale punto di partenza per la ri-coltivazione delle specie nelle aree marginali oggetto della presente proposta, scaturisce l’urgenza e si rende quanto mai necessario procedere celermente alla ricognizione del germoplasma superstite, alla sua caratterizzazione, valorizzazione e salvaguardia. Queste risorse genetiche a rischio di erosione ed estinzione presenti in aziende agrarie sparse sul territorio lombardo costituiscono una ricchezza indispensabile che oltre a concorrere alla tutela della biodiversità, possono sicuramente contribuire allo sviluppo delle aree rurali e di nuove filiere corte di prodotti tipici connotabili come una forma di ricchezza del territorio.

L’obiettivo generale del progetto VALHALLA è quello di avviare la caratterizzazione fenotipica e genetica delle risorse locali di mandorlo e noce dell’Oltrepò Pavese e della Valchiavenna, due territori lombardi agli antipodi ma caratterizzati dalla tradizione, dalla presenza e uso di mandorle e noci. Questo obiettivo sarà perseguito attraverso una serie di azioni coordinate e sinergiche che prevedono di mappare, caratterizzare a livello genetico e fenotipico, nonché conservare, mediante mantenimento in situ/on farm, le risorse genetiche tradizionali di mandorlo e noce dei territori di interesse per il progetto. Contrariamente a specie di maggiore diffusione della coltivazione, e già studiate in precedenza, è importante sottolineare come, in ambito regionale, non ci sono denominazioni varietali ma solo noti capostipiti che forniscono un prodotto utilizzato localmente per produzioni spesso di qualità.

Il partenariato di progetto dispone già delle informazioni circa la localizzazione di alcune delle accessioni che verranno analizzate, ulteriori nuove entità saranno reperite sul territorio nel corso dell’esecuzione del progetto. Le accessioni saranno caratterizzate mediante il loro profilo genetico e tramite descrizione fenotipica seguendo appositi protocolli standardizzati (UPOV), permettendo di identificare in maniera univoca le entità territoriali con l’obiettivo specifico di favorirne la conservazione anche in vista di una possibile valorizzazione al termine e oltre le attività di progetto. Le attività del progetto VALHALLA serviranno anche per incrementare e diffondere presso la comunità scientifica, gli agricoltori e i comuni interessati le conoscenze e le informazioni relative al germoplasma di frutta secca tradizionale presente nei due territori di interesse per le attività del progetto.

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