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PAVIA &PROVINCIA 26/11/2022: Sanità. Aperte in provincia altre 3 nuove Case di Comunità. A Varzi declassato il Pronto Soccorso ma l’ospedale vedrà potenziati alcuni settori. A Varzi anche una Casa di Comunità

Novembre 26
11:58 2022

PAVIA &PROVINCIA C’è gran fermento nella sanità in provincia di Pavia. Dopo l’entrata in vigore della nuova normativa regionale (vedi articolo sotto) stanno infatti progressivamente partendo le Case di Comunità, strutture, come spiega la Regione, che “costituiscono un punto di riferimento continuativo per i cittadini, che possono accedere gratuitamente alle prestazioni sanitarie erogate. Si tratta di strutture polivalenti che garantiscono funzioni d’assistenza sanitaria primaria e attività di prevenzione.”

Ma a fare prima di tutto notizia, almeno in Oltrepo, sono i cambiamenti in atto in seno all’ospedale di Varzi. Il nosocomio della Valle Staffora in questi giorni ha subito il declassamento del proprio pronto soccorso. D’ora in poi la struttura resterà aperta come sempre ma nel corso delle emergenze i pazienti più complessi non saranno più portati al SS. Annunziata ma verranno direttamente portati a Voghera o in altri ospedali più attrezzati.

La decisione è stata presa con una delibera della Regione Lombardia. Una decisione che a detta delle Istituzioni non influirà sul funzionamento del nosocomio in quanto tale, il quale, come spiega l’Asst, resta al centro del progetto che vede la creazione a Varzi del Polo della salute della Valle Staffora.

A Varzi quindi non solo resterà l’ospedale (sempre più potenziato con il potenziamento della Medicina interna a indirizzo oncologico, del reparto di oncologia geriatrica e riabilitativa… con relativa l’attribuzione di ulteriori posti letto e nuovo personale; e con la futura riattivazione delle settore sub acuti) ma in città, nel 2023, verrà realizzata una delle Case di Comunità (con un investimento di oltre 1,5 milioni di euro) prevista dalla riforma regionale.

Tornando alle nuove Case di Comunità in via di apertura in tutta la provincia, dopo quella di Broni, giovedì sono partite quelle di Casorate Primo, Pavia e Belgioioso.

Le Case di Comunità costituiscono un punto di riferimento continuativo per i cittadini, che possono accedere gratuitamente alle prestazioni sanitarie erogate. Si tratta di strutture polivalenti che garantiscono funzioni d’assistenza sanitaria primaria e attività di prevenzione.

All’interno delle Case, medici di medicina generale, pediatri, medici specialisti, infermieri di comunità e altri professionisti della salute (tecnici di laboratorio, ostetriche, psicologi, ecc.), opereranno in equipe, anche in raccordo con la rete delle farmacie territoriali.

Le Case della Comunità costituiscono il punto di riferimento continuativo per la popolazione. Qui è possibile trovare infatti il Punto unico di accesso (PUA), che garantisce accoglienza, informazione e orientamento al cittadino, e che opererà in stretto contatto con le Centrali operative territoriali (COT). All’interno delle Case di Comunità sono inoltre previsti: servizi prelievi e vaccinazioni, cure primarie e continuità assistenziale, servizi ambulatori specialistici, programmi di prevenzione e di promozione della salute, attività consultoriali e professionisti dei servizi sociali in raccordo con i Comuni.

“In questa giornata – ha dichiarato la neo assessora regionale Elena Lucchini – compiamo un altro importante passo in avanti nella concretizzazione della riforma sanitaria lombarda, che punta a garantire un’assistenza di prossimità e una cura della persona a 360 gradi. Sono dunque orgogliosa di poter inaugurare sul mio territorio queste strutture, che saranno dei veri e propri punti di riferimento per i cittadini, in quanto in grado di erogare servizi capillari e vicini alla persona, anche grazie al coinvolgimento dei Comuni e delle associazioni del Terzo settore presenti sul territorio”.

“Con questo investimento Regione Lombardia – ha aggiunto l’assessore – intende migliorare ulteriormente il sistema sanitario, rispondendo in modo più puntuale ai bisogni dei cittadini ed evitando un sovraccarico dell’attività dei pronto soccorso. Non dimentichiamo, infine, che attraverso le Case di Comunità viene rafforzata l’integrazione tra l’assistenza sanitaria, sociosanitaria e socioassistenziale”.

Il nuovo modello organizzativo valorizza la presa in carico dei cittadini, non solo dal punto di vista sanitario, bensì anche sociale”, ha commentato il direttore Generale di ASST Pavia, Marco Paternoster.

Oggi, grazie alla cooperazione con ATS e ASST Pavia, scriviamo una pagina importante nel raccordo tra territorio e strutture Ospedaliere, con l’obiettivo di rispondere tempestivamente ai bisogni dei cittadini”, ha detto invece il Direttore generale della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo Stefano Manfredi.

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