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VOGHERA 03/08/2022: Fotografia. A settembre torna “Voghera Fotografia”. Titolo della terza edizione: “Sulle orme di Pasolini”

Agosto 03
15:44 2022

VOGHERA A settembre torna “Voghera Fotografia”. La terza edizione porterà con sé un nuovo “Incontro Nazionale di Fotografia” quest’anno dal titolo: “Sulle orme di Pasolini – Percorsi, Popoli, Cronaca”.

La kermesse dedicata alle immagini si terrà al Castello Visconteo di Voghera dal 10 al 25 settembre 2022, con ingresso libero

Cinque i progetti fotografici d’autore ideati per celebrare i cento anni della nascita di Pier Paolo Pasolini, “uno dei più grandi intellettuali del Novecento dalla incessante e febbrile produzione che lo ha visto abbracciare tutti i generi e i linguaggi espressivi”, spiega Spazio53, l’associazione che organizza l’evento .

Al Castello Visconteo di Voghera saranno esposte quasi 170 opere fotografiche che coinvolgono quattro grandi autori della fotografia italiana, come Roberto Villa, Ivo Saglietti, Graziano Perotti e Daniele Vita, oltre a una straordinaria selezione di immagini provenienti direttamente dagli Archivi Farabola.

L’offerta espositiva sarà completata da due importanti mostre di Paola Rizzi e Beppe Bolchi con oltre 40 fotografie, nonché dalla possibilità di visitare la prima “Camera Obscura” permanente in Italia.

Inoltre il programma prevede eventi collaterali con dibattiti, workshop, presentazione di libri ed eventi che coinvolgeranno i visitatori e l’intera città.

La terza edizione di Voghera Fotografia, festival nazionale dedicato alla fotografia d’autore, come detto, è promosso da Spazio 53 in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Voghera, e con il patrocinato della Provincia di Pavia, della Fondazione Comunitaria e dell’UNICEF. E’ inoltyre una manifestazione riconosciuta FIAF, realizzata in sinergia con la 17ª edizione di Milano Photofestival e che si avvale della partnership tecnica di PhotoSHOWall.

Si svolgerà per tre fine settimana da sabato 10 a domenica 25 settembre al Castello Visconteo di Voghera.

Spiega Arnaldo Calanca, patron dell’associazine: “Pier Paolo Pasolini ha insegnato a tutti cosa significhi lottare per difendere le proprie idee. Intellettuale scomodo e anticonformista, incapace di fare calcoli e scendere a compromessi, le sue parole e le sue idee ancora oggi dividono e fanno riflettere. Abbiamo anche noi voluto omaggiarlo nel centenario della sua nascita rivolgendoci a grandi autori e scegliendo cinque letture differenti e trasversali che riteniamo riescano a cogliere la poetica di un artista che non ha mai smesso di raccontare la realtà, che è stato attaccato e screditato con ogni mezzo, processato trentatrè volte per le sue idee e la sua arte”.

L’edizione 2022 è dedicata al pensiero di un grande intellettuale come Pier Paolo Pasolini – afferma l’assessore alla CulturaCarlo Fugini -. La capacità di coinvolgere alcuni dei fotografi italiani più importanti, non solo mette in evidenza quanto il Festival sia cresciuto in soli tre anni, ma sottolinea come vi sia la volontà da parte di Spazio 53, in collaborazione con il Comune di Voghera e tutti i partners coinvolti, di porre la nostra città al centro di un discorso culturale di grande respiro nazionale e internazionale”.

I CINQUE PROGETTI FOTOGRAFICI SU PIER PAOLO PASOLINI

Attraverso 5 grandi mostre allestite lungo le quattro sale al Piano Nobile del Castello Visconteo si è cercato di creare un percorso visivo vicino a quello che Pasolini, sempre fedele a sé stesso e contro ogni conformismo, ha visto con i propri occhi e ha vissuto come narratore della realtà, riuscendo a portare alla luce con la sua opera letteraria e cinematografica i tormenti interiori di una società intera.

Inoltre, ognuna delle cinque mostre di Voghera Fotografia 2022 sul pensiero di Pier Paolo Pasolini avrà un QR Code dedicato che permetterà di poterle visitare anche in versione virtuale grazie al progetto speciale photoSHOWall “10x5xPasolini”.

 “L’ORIENTE DI PIER PAOLO PASOLINI – Il fiore di mille e una notte” nelle fotografie di Roberto Villa, che nel 1973 trascorre oltre tre mesi e mezzo in Medio Oriente, seguendo le riprese del “Terzo film della Trilogia della Vita”, personalmente invitato dallo scrittore e regista Piero Paolo Pasolini, come semiologo dell’immagine e studioso del cinema. Ha modo così di realizzare un ampio ed analitico reportage fotografico, sul set e fuori del set, sull’aspetto antropologico e sociologico, delle popolazioni delle diciotto località che sono state le “locations” del film, dalla Persia di Reza Pahlavi fino alla Yemen già allora in guerra. Un viaggio affascinante, a tratti rischioso, magico e misterioso, in luoghi ricchi di storia ma anche complessi, chiusi apparentemente allo sguardo dell’occidente, ma nello stesso momento abitato da genti curiose, interessate, coinvolgenti e che appunto si faranno naturalmente attraversare. A Voghera Roberto Villa presenta circa 40 fotografie.

  “SOTTO LA TENDA DI ABRAMO” di Ivo Saglietti. L’autore, vincitore di tre premi World Press, presenta 44 fotografie in bianco e nero che, basandosi su un racconto su Padre Paolo Dall’Oglio, mettono in risalto i tre aspetti fondamentali della vita nel monastero: il dialogo interreligioso cattolico e musulmano, l’accoglienza e la preghiera. In particolare, viene messo in evidenza il dialogo possibile e necessario tra le religioni e gli uomini attraverso l’esperienza comunitaria nell’antico monastero siro antiocheo di Deir Mar Musa el-Habasci (San Mosè l’Abissino), luogo di ospitalità abbarbicato sulle montagne della Siria.

 YEMEN 1997” di Graziano Perotti. Pierpaolo Pasolini scriveva “La sola ricchezza dello Yemen è la sua bellezza” per l’amore che lo legava a questa terra ricca di contrasti forti che ha raccontato come nessuno. La mostra, che presenta oltre 40 fotografie in bianco e nero e a colori, è un reportage sociale, con piccole e grandi storie di umanità e di luoghi. per raccontare e descrivere un Paese poco conosciuto restituendo dignità ad ogni singolo soggetto fotografato, nonché allo spazio architettonico o ambientale laddove compaiono terrore e speranza, sofferenza e compassione.

 BAGNANTI” di Daniele Vita. L’autore offre delle immagini su un tema particolarmente caro a Pasolini: i giovani visti nella loro dimensione più vera, popolare e vissuta. La mostra attraverso 26 fotografie in bianco e nero racconta le esperienze di un gruppo di dieci adolescenti dagli 11 ai 15 anni a Catania, città con un’alta percentuale di persone colpite da povertà ed esclusione sociale, dove i ragazzini spesso accelerano inconsapevolmente le loro esperienze di vita dedicandosi ad attività illegali come il furto o lo spaccio di droga. Daniele Vita li ha ritratti d’estate, quando i ragazzi dei quartieri più poveri di Catania passano le giornate sugli scogli, a San Giovanni Licuti, a La testa del leone e al campo da basket, e ha voluto raccontarli con semplicità durante alcuni attimi di spensieratezza vissuti in libertà in quanto ha sentito molta energia nel loro spirito e un bisogno impellente di recuperare il tempo perduto.

 PIER PAOLO PASOLINI DAGLI ARCHIVI FARABOLA”. 

La mostra, di oltre 30 fotografie, è una significativa rassegna di immagini provenienti direttamente dagli Archivi Farabola, di cronaca e di lavoro del grande sceneggiatore, attore, regista, scrittore, drammaturgo, ma prima di tutto poeta italiano, apparso in pubblico, nella vita quotidiana o immortalato durante la produzione dei suoi film, capaci sempre di creare grande scalpore nell’opinione pubblica.

LE MOSTRE COLLATERALI DI PAOLA RIZZI E BEPPE BOLCHI

L.U.L.U Ora che so | Now I know” di Paola Rizzi. Con la serie “La coscienza della natura” l’autrice vuole proporre una interpretazione artistica riguardo il principio fondamentale di cambiamento: nel dialogo tra uomo e natura vi è sempre più l’urgenza di un’educazione geografica innovativa, connotata come autocoscienza della Terra, speranza che iconograficamente è rifugio in modo particolare nell’azione della donna. L’autrice ha fotografato cinque persone di sesso femminile di età ed etnia differenti, le quali hanno assunto simbolicamente il ruolo di testimonial di una presa di coscienza globale, contemporanee madonne alle quali viene affidata la speranza di un cambiamento.

Città senza Tempo” di Beppe Bolchi. Allestita in maniera permanente nella “Galleria dei Feudi”, che si collega alla torre Nord/Ovest del Castello dove è stata realizzata la Camera Obscura, la mostra è un racconto autobiografico tra Italia, Germania, Inghilterra, Stati Uniti, Francia e Scozia: immagini caratterizzate dall’assenza totale dell’uomo, del quale – dati i lunghi tempi di posa delle riprese – se ne percepisce solamente la presenza, ma senza essere mai rappresentato. “Città senza Tempo” è anche un progetto di grande importanza culturale perchè realizzato con la fotocamera Foro Stenopeico, che fa sì che la città venga a rappresentarsi nella sua realtà, con prospettive reali e naturali che rendono l’atmosfera quasi onirica.

INFORMAZIONI AL PUBBLICO

info@vogherafotografia.it | www.vogherafotografia.it

info@spazio53.com | www.spazio53.com

(foto: Film “Ro.Go.Pa.G.” (Episodio “La ricotta” ) 1963 di Roberto Rossellini, Jean-Luc Godard, Pier Paolo Pasolini e Ugo Gregoretti
Nella foto: il regista Pier Paolo Pasolini durante la lavorazione dell’episodio da lui diretto
@ArchiviFarabola [485343])

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