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PARONA 16/12/2021: Sono sospettati di aver rubato la droga che doveva essere distrutta. In arresto 10 dipendenti dell’inceneritore

Dicembre 16
13:27 2021

PARONA – Dieci ordinanze di custodia cautelare con applicazione della misura degli arresti domiciliari sono state eseguite oggi dai carabinieri di Pavia nei confronti di 10 persone sospettate di aver rubato la droga che doveva essere incenerita all’interno dell’impianto di Parona. I 10 dipendenti sono in arresto per furto aggravato in concorso e spaccio di sostanze stupefacenti.

L’attività investigativa, iniziata ad ottobre 2021, condotta e coordinata dal Nucleo Investigativo di Pavia, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Pavia, in particolar modo del Procuratore Aggiunto Mario Venditti e del Sostituto Procuratore Andrea Zanoncelli, ha portato ad individuare 10 soggetti, che sarebbero responsabili di aver sottratto e rivenduto nel tempo ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti destinate alla distruzione.

I soggetti coinvolti, tutti dipendenti della nota società che gestisce l’inceneritore di Parona, nella Provincia di Pavia, da quanto sarebbe emerso dall’attività d’indagine sarebbero riusciti ad impossessarsi dello stupefacente che le Forze dell’Ordine, periodicamente, portavano presso l’inceneritore al fine di procedere alla distruzione disposta dalle competenti Autorità Giudiziarie (a seguito di sequestri effettuati nell’ambito di singole attività di polizia giudiziaria).

Il reato sarebbe stato compiuto e facilitato grazie alla particolare conformazione dei nastri trasportatori dello stabilimento, che conducono ai due forni di incenerimento, che non consentiva alle Forze dell’Ordine di seguire l’intero tragitto dello stupefacente.

Dettaglio che avrebbe consentito ai soggetti arrestati di intercettare i pacchi contenenti la droga durante il loro tragitto sul nastro e, attraverso manovre e diversivi, suddivisi in gruppi, sarebbero riusciti ad impossessarsene occultandoli in zone nascoste dello stabilimento.

Solo in seguito, alcuni di loro, grazie a contatti sul territorio, sarebbero riusciti a sbarazzarsi dello stupefacente, rivendendolo a terzi e spartendosi poi i ricavati.

I Carabinieri del Nucleo Investigativo, con l’ausilio di strumenti tecnici e attraverso attività di osservazione e controllo si sono resi conto del modus operandi del sodalizio, ovvero le manovre con cui se ne sarebbero impossessati, i momenti in cui la droga sarebbe uscita dalla fabbrica e la presunta vendita all’ingrosso della stessa.

L’attività ha permesso di interrompere la presunta attività criminale posta in essere dai soggetti che, non solo avrebbero sottratto lo stupefacente sequestrato dalle Forze dell’Ordine con il lavoro di uomini che giorno dopo giorno lo avevano sottratto al giro dello spaccio, ma lo avrebbero pure restituito al mercato dello spaccio al dettaglio, alimentando dipendenza e criminalità.

Al termine dell’attività sono stati sottoposti a sequestro:

  1. Circa 2 kg. Di Hashish;

  2. Circa 27 kg. Di Marijuana;

  3. Circa 1 kg. Di sostanza da taglio;

Gli investigatori ritengono sia altamente probabile che la presente indagine rappresenti solo l’inizio e che possano rivelarsi ben presto ulteriori sviluppi.

L’operazione si è conclusa con l’emissione di 10 ordinanze di custodia cautelare e l’applicazione della misura degli arresti domiciliari a carico di 8 italiani, un marocchino ed un albanese, tutti residenti nella Provincia di Pavia, tranne uno in Provincia di Milano e tutti incensurati.

All’operazione, eseguita da circa 50 Carabinieri del Comando Provinciale di Pavia, hanno preso parte anche due unità cinofile del Nucleo Carabinieri Cinofili di Casatenovo (LC), che hanno fornito un eccellente contributo nelle attività di ricerca e ritrovamento dello stupefacente all’interno dello stabilimento.

PRESUNZIONE DI INNOCENZA

Tutte le accuse che hanno colpito gli indagati (una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un iter penale) dovranno ora passare al vaglio degli altri organi giudiziari.

Ricordiamo che nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Principio sancito dall’articolo 27 della costituzione italiana, secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.

Questo articolo è stato redatto sulla base di un comunicato delle forze dell’ordine e della Procura, con la massima cura del rispetto del principio di presunzione di innocenza delle persone coinvolte indagate. La testata resa a disposizione di quanti vorranno intervenire sul caso in questione.

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