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PAVIA 13/11/2021: Truffa del reddito di cittadinanza. Denunciate 170 persone. Ecco chi sono e come cercavano di aggirare la legge

Novembre 13
14:32 2021

PAVIADall’anno 2020 ad oggi i carabinieri dipendenti dal Comando Provinciale di Pavia, insieme al personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro Carabinieri di Pavia, hanno deferito all’Autorità Giudiziaria 170 persone (di cui una tratta in arresto in flagranza di reato), perchè ritenute responsabili di aver indebitamente percepito e/o tentato di percepire il reddito di cittadinanza.

In particolare sono stati deferiti: cittadini italiani e 140 cittadini stranieri (di cui: n.128 romeni, n.4 nigeriani, n.2 egiziani, n.2 marocchini, n.1 peruviano, n.1 albanese, n.1 guineiano, n.1 camerunense).

Tutti sono stati ritenuti responsabili – a vario titolo ed alcuni in concorso tra loro – dei reati di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e percezione indebita, tentata o consumata, del reddito di cittadinanza.

Tra gli stranieri deferiti, i militari evidenziano la posizione di un romeno, tratto in arresto in flagranza di reato nel mentre tentava di presentare istanza per la percezione del reddito di cittadinanza, esibendo documenti di riconoscimento rumeni ed attestazione di residenza con intestazione del Comune di Pavia contraffatti.

Durante la fase degli accertamenti nei confronti dei denunciati, i militari hanno accertato vari modus operandi finalizzati ad ottenere la carta per la percezione del reddito di cittadinanza, evidenziando in particolare che “alcuni soggetti hanno agito in concorso tra loro, organizzando una vera e propria associazione criminale finalizzata all’ottenimento illecito del reddito”

In particolare “si presentavano presso l’Ufficio Postale prescelto con l’istante, unitamente al quale cercavano di convincere gli impiegati degli sportelli dell’autenticità della documentazione esibita, cercando di raggirali affinché concludessero la procedura per l’erogazione”.

Altri invece presentavano, quale documento identificativo, attestazioni di soggiorno permanente per cittadini dell’unione europea emessa dal Comune di Milano, palesemente contraffatta. Un altro metodo vedeva il soggetto presentare più domande, cercando di travisarsi nel volto e nei vestiti al fine di raggiare gli impiegati addetti alla ricezione della domanda.

Circa i soggetti, di nazionalità sia straniera che italiana, che agivano da soli, è emerso in particolare che: presentavano false attestazioni e dichiarazioni, quali la D.S.U. per la richiesta dell’ISEE o l’autocertificazione attestanti lo stato di famiglia, omettendo di dichiarare lo stato di convivenza. Oppure omettevano di indicare i componenti del nucleo familiare percettori di reddito, dichiarando falsamente di vivere da soli o con persone prive di reddito. Oppure ancora omettevano di dichiarare la proprietà di immobili e di veicoli; o dichiaravano false residenze; oppure omettevano di dichiarare il loro stato di detenzione domiciliare e/o arresti domiciliari.

L’attività di contrasto sinora effettuata, ha comportato la valutazione della posizione più di mille persone percettrici di reddito di cittadinanza, ha permesso di accertare un ammontare complessivo dei redditi indebitamente percepiti corrispondente a circa 490.500 euro.

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