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RIVANAZZANO 30/08/2021: Enduro. Partito alle 8 il mondiale Isde 2020/21. Iniziato anche lo spettacolo per tanti appassionati. Intanto non cala l’attenzione delle associazioni in tema possibili danni all’ambiente

Agosto 30
11:49 2021

RIVANAZZANO – Dopo l’inaugurazione avvenuta sabato al castello di Pavia (con la formula ufficiale “dichiaro aperta la 95^ edizione della sei giorni internazionale di enduro”, il presidente della Fédération Internationale de Motocyclisme Jorge Viegas ha chiuso la cerimonia di inaugurazione che ha visto andare in scena la colorata passerella dei rappresentanti delle nazionali iscritte al campionato: all’appello manca l’Oceania, con gli specialisti australiani, mentre l’Asia deve accontentarsi dei cinque piloti israeliani e del solitario giapponese) questa mattina alle 8, i primi 3 piloti (l’americano Jonathan Girroir e i nostri Andrea Verona e Davide Guarneri) sono partiti dall’aeroporto di Rivanazzano Termet.

Per la giornata iniziale, come del resto per le prime tre tracciate in Valle Staffora, sono in programma 195 km, da percorrere in un tempo di 7 ore e 30 minuti. E lungo il percorso sono distribuite le 6 prove speciali (nella foto quella di casa Tui al Pozzol Groppo)  che serviranno per stilare l’iniziale classifica, che prima di sera potrà dare un’indicazione dei valori in campo: si scoprirà quali sono le nazionali più forti nelle tre classifiche che contano, Trofeo Nazioni, Trofeo Junior e Coppa Femminile.

Da oggi, lunedì 30 agosto fino a sabato 4 settembre, parallelamente alla gara vera e propria, si aprono anche per gli appassionati infinite possibilità per vedere in azione i 650 specialisti provenienti dalle nazioni di quattro continenti. “Si può scegliere di assistere alle partenze, che si susseguiranno al ritmo di una ogni minuto fino alle 11.46 – spiega l’organizzazione -, attendere gli arrivi, che per i primi inizieranno dopo le 15, oppure distribuirsi lungo il percorso nei punti più spettacolari delle prove speciali, o in alternativa osservare il rito del passaggio dei controlli orari.”

Quanto al Covid: “I protocolli di sicurezza sono rigidi – spiega l’organizzazione – tuttavia un evento all’aria aperta come il campionato mondiale a squadre offre molte più opportunità per il pubblico rispetto ad altre discipline sportive. Soprattutto per quanto riguarda le prove speciali, lunghe fino a 36 km e tracciate in spazi aperti, lontano dai rischi di contagio.”

In tema poi di ambiente (tema forte questa edizione), nelle giornate antecedenti l’avvio della gara, immancabilmente se ne è parlato, in particolare celebrando la collaborazione tra il corpo dei Carabinieri e la Federazione Motociclistica Italiana, “che – spiega l’organizzazione – ha reso possibile l’edizione più “green” nella storia della Sei Giorni di Enduro. Un’impresa testimoniata dal generale Simonetta De Guz, che ha precisato come “il rafforzamento del CUFA, comando unità forestali, ambientali e agroalimentari e la collaborazione con istituzioni presenti sul territorio, come i motoclub, abbia cominciato a fornire tangibili risultati nella tutela dell’ambiente e del paesaggio. Con un notevole contributo al rispetto del protocollo del 2017 per la cultura del rispetto dell’ambiente”.

Sempre in tema di ambiente, la galassia delle associazioni che sin dall’inizio ha contrastato lo svolgimento dell’Isde non molla presa.

Legambiente Voghera Oltrepò spiega di stare “ricevendo numerose segnalazioni di criticità relativamente al percorso del Campionato mondiale di enduro, ISDE. Abbiamo dato seguito – aggiunge – ad ogni rilievo, dopo verifica sul campo, scrivendo, come associazione, agli organi ed enti competenti e chiedendo interventi puntuali.”

Nonostante ciò, Legambiente fa sapere che “per senso di responsabilità” non promuoverà “alcuna manifestazione o altro durante lo svolgimento della gara”, pur riservandosi comunque “eventuali azioni in tutte le sedi a fronte delle purtroppo prevedibili ripercussioni sul territorio.”

In aggiunta l’associazione, “rimanda al mittente l’invito degli organizzatori a presenziare nel paddock o altrove alla gara”: perchè “non siamo comunque né un ente di controllo o di autorizzazione: la nostra presenza pertanto sarebbe inutile e servirebbe solo a un greenwashing di scelte già operate dagli organizzatori e da chi ha autorizzato i percorsi.” Ancora: “Spetta a costoro assumersi per intero l’onere delle scelte e delle autorizzazioni e garantire il rispetto delle regole, regole che ci permettiamo di notare sono state quantomeno applicate ad intermittenza e con parecchio pressapochismo sino ad ora.”

Infine, in tema di “contro-controlli” e di eventuali azioni rispetto a  possibili danni ambientali – Legambiente Pavia rende che, “Il gruppo dei soci delle associazioni CAI Voghera, Gruppo Micologico Vogherese e Legambiente ha visionato e fotografato i sentieri su cui passeranno gli enduristi per poter valutare i danni arrecati dal loro passaggio alla fine della manifestazione.”

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