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PAVIA VOGHERA OLTREPO – “Nella stagione venatoria 20/21 gli abbattimenti di cinghiali in Lombardia sono diminuiti a causa del lockdown e della sospensione delle attività di caccia. Se i prelievi in controllo e selezione sono aumentati, gli abbattimenti con la caccia collettiva si sono dimezzati rispetto allo scorso anno”.

Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi presentando i dati relativi agli abbattimenti di cinghiali nella nostra regione.

Assessore che ha chiesto all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale l’estensione del periodo di caccia al cinghiale a tutto febbraio (in quanto “La proliferazione incontrollata di questo animale rappresenta un pericolo per l’agricoltura e per l’uomo.”)

I NUMERI DEGLI ABBATTIMENTI –

La Regione nel farlo ha comunicato i dati della stagione venatoria 2019/2020, in cui le uccisioni in Lombardia erano stati 9.198, mentre nello stesso periodo della stagione 2020/21 sarebbero scesi a 7.559.

“L’attività di controllo – spiega Rolfi – ha fatto registrare un aumento (da 1.222 a 1.342) e anche i prelievi con la caccia di selezione sono cresciuti da 3.118 a 3.830. Dimezzati i numeri relativi alla caccia collettiva: da 4.858 della scorsa stagione a 2.387 di quest’anno.”

Relativamente ai dati sui cinghiali uccisi (provincia – per controllo – , per singola provincia nella stagione 20/21, nella provincia di Pavia si sono avuti 49 abbattimenti per controllo; 784 per selezione e 533 collettiva (mentre nella stagione 19/20 erano stati rispettivamente 267 (settembre 2020); 497 e 1.568.

Circa invece il numero dei sinistri stradali causati dai cinghiali nel 2019: la provincia di Pavia è in testa in regione con 50 casi (Bergamo 13, Brescia 7, Como 9, Cremona 5, Lecco 0, Lodi 1, Milano 6, Mantova 0, Sondrio 2, Varese 35).

“Con la nuova legge regionale abbiamo introdotto la possibilità di effettuare la caccia di selezione al cinghiale durante tutto l’anno anche nelle ore serali e con visore notturno – ha concluso Rolfi -. Dallo scorso anno è praticabile in Lombardia anche la tecnica del foraggiamento, ossia il posizionamento di piccole quantità di cibo per attirare il cinghiale. Ora però serve un intervento nazionale, anche di carattere normativo per facilitare i piani di contenimento e le attività di controllo: il governo non può continuare a lavarsene le mani come se il problema non esistesse”.