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VOGHERA 25/04/2020: Celebrato il 25Aprile. Il discorso del sindaco. “I nostri angeli di oggi, al pari dei valorosi partigiani di ieri, sono i medici e gli infermieri”

Aprile 25
17:04 2020

VOGHERA – Come da programma questa mattina in città si è svolta la celebrazione relativa alla ricorrenza del 25 aprile. La cerimonia si è svola alla presenza del sindaco Carlo Barbieri, del Presidente del Consiglio Comunale Nicola Affronti, e dai rappresentanti delle Associazioni ANPI e FIVL.

“I nostri angeli di oggi, al pari dei valorosi partigiani di ieri, sono i tantissimi medici, gli infermieri, gli operatori sanitari”, ha detto fra l’altro il primo cittadino.

“Una giornata che non avrei mai immaginato di celebrare così, ma era giusto che la città di Voghera ricordasse l’anniversario della liberazione, visto il ruolo fondamentale che ha avuto nella Resistenza Italiana”, ha dichiarato il presidente Affronti.

A seguire il discorso di Carlo Barbieri

“Buongiorno a tutti Buongiorno Voghera da palazzo Gounela,

Carissimi concittadine e concittadini,

Avrei voluto rivolgervi queste parole come ogni anno con la vostra presenza fisica, accanto ai nostri monumenti che ricordano il sacrificio di tanti nostri concittadini per la causa della libertà.

La forma inedita con cui rivolgo a Voi il mio pensiero in questo 75° Anniversario della Liberazione Nazionale, traduce immediatamente l’eccezionalità e la drammaticità del momento che stiamo vivendo;

è il primo 25 aprile senza avere la piazza fisica accanto a noi. Ma questa piazza virtuale e la dimensione nuova dove ci stiamo abituando a interagire, segnano uno spartiacque tra la società che conoscevamo prima di tale emergenza ed il domani.

Saranno i nostri giovani a dover coltivare la nuova eredità perché, sebbene si tratti di un 25 aprile che cade nel pieno del lockdown e delle restrizioni, i valori sul quale si è sempre basata la festa della Liberazione devono continuare ad essere la pietra miliare che guiderà le nostre future azioni.

Non sarà facile. Come per i nostri padri dopo la guerra, non mancheranno ostacoli che ci faranno capire l’impossibilità di costruire un domani uguale a ieri. La coesione sociale sarà pero il collante indispensabile per questo nuovo cammino. E mi rassicura pensare a quanto siano forti e radicate le energie della nostra comunità per essere certo che Voghera non mancherà di vincere questa sfida.

Il Covid ci sta facendo capire il concetto di libertà negata e il virus e al pari della seconda guerra mondiale segnerà un solco tra il prima e il dopo.

Il trasloco nella piazza virtuale, che avviene in seguito alla privazione delle libertà personali che davamo per scontato e alla perdita di tanti cari che sono scomparsi, e che insieme ai loro famigliari oggi vogliamo ricordare, è un passaggio del testimone alle nuove generazioni che dovranno tramandare i valori della Resistenza.

La dimensione fisica aiuta le relazioni umane e i rapporti, ma la situazione che stiamo vivendo permette una presa di coscienza interiore maggiore perché #iorestolibero stiamo dimostrando che può essere urlato anche senza far rumore.

Durante la seconda guerra mondiale i nostri partigiani hanno combattuto per conquistare la libertà, allo stesso modo ora tutti quanti dobbiamo compiere un gesto di altruismo per riacquistare la libertà.

Il 25 aprile è da sempre la festa della vittoria degli italiani che volevano rimanere liberi contro chi li voleva tenere in oppressione, una vittoria di una visione del mondo fondata sull’eguaglianza contro una visione fondata sulla divisione razziale, sulla violenza, sulla prevaricazione dei più forti.

I nostri angeli di oggi, al pari dei valorosi partigiani di ieri, sono i tantissimi medici, gli infermieri, gli operatori sanitari, le donne e gli uomini delle Forze dell’ordine e delle Istituzioni che hanno risposto al loro dovere combattendo in trincea contro un nemico invisibile, che non si mostra e per il quale non conosciamo un rimedio.

Oggi come ieri siamo tutti in trincea perché lo sbaglio di sottovalutare la portata della situazione, che sta lentamente migliorando ma non permette di abbassare la guardia, può costare la libertà che come ci dice Calamandrei: “è come l’aria, ci si accorge di non averla quando viene a mancare”.

C’è un nemico che ci costringe a stare in casa, dobbiamo obbedire alle disposizioni per paura, per la nostra salvezza, ma soprattutto per il bene di tutti. Non era più accaduto dalla fine del fascismo che i movimenti fossero così limitati. Che dovessimo limitarci fino a questo punto.

Il 25 aprile 1945 ha aperto ad una nuova generazione di uomini liberi, oggi dopo 75 anni dobbiamo aggrapparci a quegli stessi valori in questo momento difficile.

La memoria è il primo naturale baluardo contro il ritorno del male rappresentato dal nazifascismo, ma non può bastare. Occorre anche rinnovare il modo di proporre concetti, idee e iniziative che sappiano muovere gli spiriti e le volontà, in particolare dei più giovani.

Oggi occorre una nuova Resistenza, che deve trarre dalle radici di sempre la linfa per diffondere condivisione sui nostri valori e, in definitiva, di una nuova stagione democratica.

Come una nazione ha lottato per liberarsi dagli invasori, tutti insieme oggi siamo chiamati ad una lotta diversa fatta di senso civico e di rispetto delle regole.

Oggi è necessario un momento di ricordo autentico del 25 aprile, fondamentale nella costruzione della democrazia italiana.

E’ necessario conservare la memoria, ora che siamo incalzati dall’incuria e dall’indifferenza, più che dall’incidere del tempo, e ci stanno lasciando gli ultimi testimoni di quella stagione.

Il virus ci dà l’opportunità di fermarci a riflettere, per capire meglio dove stiamo andando e se stiamo compiendo i passi giusti. Mai come in questo momento la Costituzione diventa quindi la strada maestra.

E’ infatti dalle nostre memorie che vogliamo ripartire per ricostruire mettendo a frutto le energie e la laboriosità di chi ci ha preceduto, ma raccogliendo e dando significato anche ai nostri sforzi, per costruire con convinzione il domani che ci aspetta.

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