VOGHERA 24/03/2020: Morto Arbasino. Vogherese cittadino del mondo che ha ci regalato pagine di elevata cultura
VOGHERA – L’Italia domenica ha perso uno dei suoi più importanti intellettuali. Una perdita che ha colpito anche la sua città Natale, Voghera. Abarsino, Nino Alberto Arbasino, nato in città il 22 gennaio del 1930 è stato uno scrittore, giornalista, poeta, critico teatrale e politico italiano.
E stato tra i protagonisti del Gruppo 63, la sua produzione letteraria ha spaziato dal romanzo (Fratelli d’Italia del 1963, riscritto nel 1976 e nel 993), alla saggistica (ad esempio Un paese senza, 1980).
Il vogherese eccellente, si considerava uno scrittore espressionista, e considerava Super Eliogabalo il suo libro più surrealista e anche quello più espressionista: «soprattutto per le descrizioni dei luoghi, che sono sempre onirici e deliranti».
È stato deputato al Parlamento italiano come indipendente per il Partito Repubblicano Italiano fra il 1983e il 1987.
LA BIOGRAFIA
Figlio di Edoardo e Gina Manusardi, primo di tre fratelli: Mario e Massimo, mancato in giovane età. Studia al Regio Liceo-Ginnasio Grattoni di Voghera. Nel 1948 si iscrive alla facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Pavia e viene ammesso al Collegio Cairoli. Passa alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Statale di Milano nel 1951 attirato dalla carriera diplomatica. Nel 1955 si laurea in Giurisprudenza, relatore Roberto Ago, di cui diventerà assistente. Si fa conoscere al pubblico con alcuni scritti pubblicati su riviste importanti come L’illustrazione italiana, Officina e Paragone che nel 1955 gli pubblica uno dei suoi primi racconti, Destino d’estate. In esso si rintracciano alcuni temi ricorrenti nell’opera di Arbasino: la provincia italiana del periodo post-bellico chiusa nel suo mondo ristretto e la critica di una società pettegola e ristretta delle ville e dei salotti.
Nella primavera del 1956 passa un trimestre di studio in Francia a Sciences Po. Nel 1957 si trasferisce a Roma, sempre col professor Ago, alla Facoltà di Scienze Politiche della Sapienza. Da scrittore esordiente, ha avuto come editor Italo Calvino nel 1957 I suoi primi racconti, inizialmente pubblicati su riviste, sono stati poi raccolti in Le piccole vacanze e L’Anonimo lombardo. Nell’estate 1959 passa alcune settimane a Harvard come borsista della Political Section. Nel 1960 esce a puntate su Il Mondo La bella di Lodi che l’anno successivo verrà adattato per il cinema insieme a Mario Missiroli. Nel maggio 1963 esce per Feltrinelli Fratelli d’Italia. Nel 1965 abbandona la carriera universitaria per dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Nel 1967 inizia la collaborazione con Il Corriere della Sera, terminata poi con la direzione di Giovanni Spadolini.
Nell’ottobre 1969 esce Super-Eliogabalo che viene accolto dal pubblico e dalla critica in modo controverso. Nel gennaio 1976 inizia la collaborazione con il quotidiano La Repubblica. Nel corso del 1977 ha condotto su Rai 2 il programma Match. Nel 1980 riceve l’Ambrogino d’oro del Comune di Milano dal sindaco Tognoli. A marzo 1985 pubblica per Garzanti Il meraviglioso, anzi. Nel 1993 viene ripubblicato e ampiamente riscritto Fratelli d’Italia, questa volta da Adelphi, iniziando così una prolifica collaborazione con la casa editrice milanese. Nel settembre 2001 Feltrinelli pubblica i versi di Rap!. Nel 2009 sono usciti due volumi antologici che riprendono l’opera con cronologia e storia editoriale ben ricostruite da Raffaele Manica ne «I Meridiani» di Mondadori. Nel 2004 gli è stato assegnato il Premio Chiara alla carriera. Era solito rivedere e riscrivere le sue opere, pertanto quasi tutte sono state ripubblicate in edizioni aggiornate
Con Giuseppe Pontiggia in occasione del Premio Campiello del 1994.
Abbandonò la cerimonia del premio letterario Boccaccio (Certaldo, Firenze) prima ancora della conclusione (10 settembre 2011), affermando: “Sono qui da due giorni a sentire fanfaluche e convenevoli. Io questo premio non lo voglio, tenetevelo, me ne vado”. Nel 2012 è stato insignito del Premio Scanno per la Letteratura. Nel 2013 riceve il Premio Campiello alla carriera. Nel 2014 è insignito del Premio Il Vittoriale degli Italiani; nel corso della cerimonia di premiazione dichiara: «Non so se qualche anno fa avrei accettato questo premio, oggi sono orgoglioso di riceverlo».
(fonte wikipedia)
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