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PIACENZA 28/01/2020: Diritto di proprietà tasse e Libertà. Anche dei vogheresi al festival “Liberi di scegliere”

Gennaio 28
10:38 2020

PIACENZA – A Palazzo Galli della banca di Piacenza, da sabato fino a ieri si è tenuta la quarta edizione di “Liberi di scegliere. Festival della cultura della libertà”, quest’anno incentrata sul tema: “Tassare regolamentare espropriare. Cosa resta del diritto di proprietà”.

Organizzato dall’Associazione dei Liberali Piacentini, in collaborazione con Confedilizia, Il Foglio, il Giornale ed European students for liberty, l’appuntamento ha visto partecipare ospiti e relatori d’eccezione.

Alla manifestazione del mondo liberale hanno voluto esserci anche esponenti politici e dell’imprenditoria vogherese, da Delio Todeschini, all’ex sindaco Cristiani (foto sotto), ad Achille Cester, in procinto di scendere in campo (sembra proprio con Todeschini) per le elezioni amministrative iriense.

Sul tema tema del Festival, il presidente della banca di Piacenza, Corrado Sforza Fogliani, ha tessuto l’elogio della proprietà “che assicura la nostra indipendenza ed è un baluardo che evita la concentrazione del potere ed è insopprimibile”. Ma ha anche lanciato l’allarme per gli attacchi che sta ricevendo, in quanto si trova sempre più “nella condizione di dover rivendicare la propria funzione (morale, politica e intellettuale): in quanto il diritto ad essa è stato svuotato da tasse, regolamenti, espropri.”

Quanto all’Italia, in questo senso, per Sforza “è governata dal socialismo reale, con la conseguenza che i giovani fuggono all’estero”. E lo Stato italiano “crea problemi ai cittadini per salvare se stesso”: “un ingombro che non regge più, che ci fa rimpiangere il Medioevo con il pluralismo degli ordinamenti giuridici.”

Fra i relatori anche Francesco Forte, economista, socialista, ex membro di diversi governi Craxi.

Per Forte “senza il diritto di proprietà non si garantisce libertà, che a sua volta è garante di giustizia e socialità”. Diritto di proprietà che riguarda anche quella “immobiliare”, che per Forte “in Italia subisce l’imposta peggiore”. Per questo, tabelle alla mano relative alla pressione fiscale nei Paesi Ocse, lo studioso ha dimostrando l’esistenza di un circolo virtuoso tra tasse basse e libertà e crescita del Pil.

Al festival di Piacenza anche Marcello Pera.

L’ex presidente del Senato ha esordito sul rapporto tra ‘liberalismo e capitalismo’, “concetti che non coincidono” ha detto. “Einaudi – ha spiegato Pera – sosteneva che il sistema capitalistico può degenerare in situazioni che sminuiscono il ruolo della libertà privata, se il libero mercato è lasciato a sé. Il liberalismo ha bisogno di un sistema capitalistico corretto; il laissez faire non è proprio compatibile con il sistema liberale. Occorrono regole.”

“Intervento acuto quello di Marcello Pera – spiega a VogheraNews,it Achille Cester di ritorno dal Festival -. Intervento sull’importanza di proteggere la dottrina liberale ed evitare che sia sostituita dalla dottrina democratica o dalle storture del capitalismo. Per dirla come Kant, dentro di me la legge morale, sopra di me il cielo stellato. Non mi piace, ha aggiunto Pera, farmi dettare le norme dallo stato, dal capitalismo, dalla Chiesa soprattutto da una Chiesa che non pone più l’individuo al centro ma ricorda una sezione di propaganda.”

“Pera – prosegue Cester – contrappone la dottrina liberalista a quella democratica, che comunque sacrifica l’individuo a favore della maggioranza e del capitalismo che può degenerare nel monopolio e nell’oligarchia. Inoltre ritiene che comunque non può esserci liberalismo senza una cultura morale che abbia dei valori condivisi come quelli propugnati da Einaudi, la parsimonia, la solidarietà e così via.”

Ma chi detta le regole per uno Stato veramente liberale?

“Pera – risponde sul tema l’imprenditore vogherese Cester – ritiene anche che la legge morale non possa esserci dettata nè dallo Stato, nè dalla religione. In tema di religione in particolare, ritiene che siamo in situazione di debolezza perché abbiamo timore di rivendicare le nostre radici occidentali e che siamo in una situazione di meticciato culturale. Secondo Pera, la giustizia sociale va a scapito della libertà individuale e del liberalismo. Ma quel tanto di socialismo che ci ha avvolto in tutti questi decenni, sposato con il cattolicesimo sociale mischiato ad un po di marxismo, soprattutto con questo ultimo papato, ci ha resi timidi e deboli nel rivendicare la nostra cultura occidentale.”

“Come conclude Marcello Pera? Così – spiega Cester: signori o si è liberali o si è socialisti!. Parole forti e nette di un ex socialista che dopo una vita di esperienze e riflessioni rivendica con forza, come la conterranea Oriana Fallaci, l’orgoglio di essere liberale ed occidentale.”

“Da noi – aggiunge Cester – si sta impoverendo il linguaggio politico e si sta essiccando il cristianesimo: la religione si sta riducendo ad una piccola consolazione privata. Se non si discute in pubblico saremmo costretti a subire le soluzioni che ci verranno imposte. Ecco perché sono contento di essere stato invitato a questo convegno e ringrazio chi lo ha reso possibile”, termina Achille Cester dalla quarta edizione di “Liberi di scegliere. Festival della cultura della libertà”.

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