VOGHERA 09/11/2019: Sicurezza. Dopo Aquilini la politica si mobilita sul caso del ragazzo pluri denunciato. Azzaretti: “ La popolazione fa bene a difendersi condividendo le informazioni sui social”
VOGHERA – Dopo l’appello di Fabio Aquilini dell’Italia del Rispetto (che aveva chiesto la mobilitazione del Comune e il coinvolgimento nel caso della Prefettura), la politica cittadina si muove sul caso del diciassettenne con alle spalle una lunga serie di reati anche gravi, come le rapine e le aggressioni, che da tempo batte a tappeto la città alla costante ricerca di soldi, rappresentando un potenziale pericolo per la popolazione.
La prima che rompe il silenzio è l’assessore alla cultura Marina Azzaretti, che pubblica un post su Facebook con cui prende posizione e, sostanzialmente, spiega che i cittadini, in assenza di interventi da parte delle Istituzioni (salvo, è rigorosamente giusto dirlo, le forze dell’ordine, che intervengono con efficacia e professionalità ogni volta che succede un reato conclamato)
Scrive fra l’altro nel suo post l’Marina Azzaretti.
“Sul caso del minorenne che da giorni gira in città, autore di diversi furti, talora anche con aggressioni: la gente non è più disposta ad accettare con passività e rassegnazione queste situazioni e ritengo sia un positivo forte segnale di volontà collaborativa per difendere la sicurezza comune, della collettività di cui si fa parte e del singolo. Sono azioni pacifiche, per ora, con la diffusione e condivisione a tappeto sui social delle informazioni per segnalarne la presenza e mettere in allerta quante più persone possibile. E ben vengano azioni così.”
Ancora.
“Purtroppo non può essere continuamente preso e rilasciato. Deve essere fermato e avviato il percorso per portarlo e inserirlo il più celermente possibile in un centro di recupero”.
La presa di posizione dell’assessora a seguito anche delle polemiche sorte per il fatto che insieme agli spostamenti del ragazzo (in sostanza dove va a chiedere o cercare soldi) sono state diffuse foto con il suo volto. Da una parte c’è chi sostiene che la privacy del minorenne prevale sempre, anche di fronte ai reati commessi. Dall’altra chi invece dice che il diritto all’autodifesa prevale sulla privacy.
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