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VOGHERA – Dal 7 al 9 settembre a Pescara si svolgeranno i campionati italiani assoluti. Un edizione penalizzata da una collocazione di calendario non opportuna. In passato gli assoluti erano tra giugno e luglio. E servivano per definire la squadra azzurra, per olimpiadi, mondiali ed europei. Quest’anno invece la massima manifestazione nazionale è a fine stagione quasi. E alcuni atleti l’hanno già snobbata (Tortu e Crippa). Non vi parteciperanno. In realtà gli assoluti sono sempre stati appuntamento importante, per ogni atleta di vertice. Sono il confronto fra i migliori italiani, e molte volte in passato sono venute gare di elevata qualità. Per esempio il record italiano attuale dei 400 metri (45”12 di Matteo Galvan) venne ottenuto negli assoluti 2016. Quindi molti atleti vanno agli assoluti non solo per il titolo. Ma per ottenere risultati nella competizione agonisticamente sentita. Peccato qualcuno li snobbi, e ne svilisca il valore. Ma a Pescara a inizio settembre, ci sono tutti i presupposti per gare interessanti e per buoni risultati. Lo scorso anno gli assoluti furono a Trieste. Nella rinnovata pista del Grezar. Dal 30 giugno al 2 luglio, prima dei mondiali di Londra. Ci furono molte grandi gare. Per esempio i 200 vinti da Desalu in 20”32 o i 100 a Cattaneo in 10”24. Nei 400 vinse Davide Re e negli 800 il campione è Stefano Migliorati. Molto velida la gara dei 400 hs con due atleti (Vergani e Bencosme) sotto i 50 secondi. Grande gara anche nel peso con Bianchetti 19,74 e Fabbri a 19,33. Nel martello bella lotta tra Lingua e Falloni, entrambi sopra 73 metri. Tra le donne in evidenza Siragusa nei 100, Chigbolu sui 400 metri, la Santiusti negli 800. La Pedroso vinse alla grande i 400 hs su Marzia Caravelli. Laura Strati dominò il lungo con 6,59. Bella gara anche il disco con Strumillo davanti a Anniballi. Tanti grandi azzurri vantano nella loro carriera numerosi titoli italiani. Primo fra tutti Pietro Mennea, 14 volte campione d’Italia assoluto. Di cui 11 nella gara dei 200 metri. La prima edizione fu a livello maschile nel 1897, ma era prevista solo una corsa di 35 km. a Torino. Nel 1906 a Milano, all’Arena Civica la prima edizione in pista. Da allora siamo all’edizione numero 108 dei campionati. Con alcune annate dove non furono disputati causa guerre mondiali. Il record di titoli italiani è di Abdon Pamich, grande marciatore istriano residente a Genova. Sono stati 40 i titoli di Pamich in tre distanze di marcia (10,20 e 50 km.) Pamich nel 1959 inaugurò la pista di atletica di Tortona. 27 titoli nazionali li ha vinti l’acquese Luigi Facelli, campione dei 400 ostacoli. 26 titoli in tre gare al marciatore piacentino Giuseppe Dordoni. 34 sono stati i successi di Antonio Ambu, capace di imporsi dai 5000 metri in pista, alla campestre e alla maratona. Nei lanci il record è di 15 titoli nel disco del grandissimo Adolfo Consolini e altrettanti nel peso del fiorentino Angiolo Profeti. 14 titoli di martello a Teseo Taddia e Nicola Vizzoni. Nei salti i maggiori risultati sono i 10 titoli di asta di Renato Dionisi e Danilo Innocenti e altrettanti nel triplo di Dario Badinelli. Ora attendiamo le gare di Pescara, dove gli assoluti si svolsero già nel 1990 e nel 1999. Va ricordato che la prima edizione femminile fu nel 1923 a Milano. Le principali sedi degli assoluti sono state Torino, Milano (l’Arena soprattutto per 15 volte) Bologna e Roma. Nel 2005 e 2012 gli assoluti si sono svolti a Bressanone. Un piccolo centro ma che in atletica ha grandi tradizioni.