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VOGHERA 19/10/2017: Sicurezza nelle città. Fiano a Voghera. “Sì, abbiamo trascurato il problema. Ma stiamo facendo tanto, anche per recuperare i danni fatti in passato”. “Più attenzione alle periferie per contrastare l’estrema destra”

Ottobre 19
09:19 2017

VOGHERAUno schietto mea culpa ma anche un lungo elenco di cose fatte e di propositi da perseguire. All’incontro sulla tema della sicurezza organizzato dal Partito Democratico di Voghera l’onorevole Emanuele Fiano, salito di recente agli onori delle cronache per la proposta di legge sull’apologia del Fascismo, ha esordito con l’ammissione degli errori fatti dalla sinistra sulla specifica questione.

“Io penso che sul tema della sicurezza si debba essere sinceri – sono state le prima parole dell’onorevole -. Noi che abbiamo costituto il Partito Democratico non siamo sempre stati sufficientemente attenti e accorti su questo tema. Abbiamo un patrimonio di valori e principi che va certamente salvaguardato ma abbiamo colto con ritardo la portata di un mutamento sociale che si è verificata nel Paese… dove la sicurezza e la percezione dell’insicurezza non sono legate solo alla commissione dei reati ma anche dalla situazione sociale complessiva, determinata da 10 anni di crisi economica che ha fatto aumentare la povertà assoluta e l’incertezza”.

“A tutto ciò – ha proseguito l’on – si è aggiunta l’immigrazione, che io non considero sempre direttamente legata alla questione della sicurezza, ma che incide sulla percezione dell’insicurezza”.

Introdotto dal segretario locale del partito democratico Alessandra Bazardi (“Siamo onorati di avere a Voghera l’on. Fiano, lo ringrazio per aver mantenuto la parola ed essere qui a parlarci di sicurezza… che è una priorità di tutti, un bene che va difeso oggi per lasciare alle generazioni future un mondo migliore. Un trema che però troppo spesso, e a volte per colpa nostra, la destra rivendica come suo il tema. In realtà è il centro sinistra ad aver investito risorse, che invece i governi di centro destra Berlusconi/Lega avevano tagliato.”) Fiano ha proseguito facendo una sorta di relazione tecnica dello stato dei fatti in Italia e dei provvedimenti presi dal governo per affrontare la problematica.

“Le persone oggetto di reato negli ultimi 2 anni sono il circa il 20% della cittadinanza – ha detto -. Mentre quelli che denunciano una percezione di insicurezza sono il 60-65%. Quanto ai reati sono complessivamente in diminuzione, salvo i furti in appartamento, in alcune zone, a rotazione, del Paese.”

Emanuele Fiano si è quindi addentrato sui provvedimenti assunti dal Governo per fronteggiare la questione. “Abbiamo agito su tre nodi che riteniamo fondamentali per un miglioramento della situazione della sicurezza: investimenti per il potenziamento delle forze dell’ordine; interventi sulla giustizia per la certezza della pena; e misure per l’azione delle amministrazioni locali, fondamentali nella gestione del territorio”.

Nel suo excursus il parlamentare, denunciando anche i tagli fatti nel passato (dai governo di Centro destra negli anni 2009-2011), ha citato i provvedimenti fatti dal Csx nel comparto: dalle nuove assunzioni di agenti (“fino ad oggi sono state fatte circa 6.000 assunzioni straordinarie”); allo sblocco del 100% del turnover (“l’Italia ha l’età media degli agenti più alta di tutta Europa”); alla eliminazione dei tetti salariali; agli investimenti sulle videoconferenze, capaci di liberare risorse per la prevenzione prima impegnate nel trasferimento dei detenuti ai tribunali (“in questo modo si risparmiano milioni ‘di ore uomo’”, ha rivelato Fiano); al nuovo contratto delle Forze dell’Ordine.

In tema di Giustizia (“Ci viene chiesta la certezza della Pena”) l’esponente del Pd ha ricordato la “Riforma con cui – dopo la ex Cirielli con la quale il Centrodestra l’aveva abbassato – abbiamo alzato a 4 anni il minimo della pena per i reati predatori, garantendo così l’entrata in carcere dei colpevoli”.

Ribadendo la necessità difendere sempre l’indipendenza della magistratura, ma ricordando, e implicitamente stigmatizzando decisioni “sorprendenti” di alcuni Giudici (come quella presa nel caso dell’aggressione di un poliziotto, in stazione di Milano, con il coltello da parte di un migrante, che portò da parte del magistrato alla derubricazione del reato di ‘violenza’ a ‘resistenza’, col rischio di liberazione del colpevole: cosa che peraltro non avvenne ma solo grazie all’espulsione disposta dal Governo), Fiano ha quindi sottolineato la necessità degli interventi diretti del Governo per garantire il più possibile la certezza della pena (come accaduto per Malpensa).

Infine, sull’attività delle amministrazioni locali, Emanuele Fiano ha citato la recente legge sulla sicurezza urbana, che, fra l’altro, ha previsto l’introduzione: del Daspo Urbano; dell’equo indennizzo agli agenti per danni subiti in servizio, la possibilità di nuove assunzioni, e della possibilità per le polizie locali di accedere alle banche dati del Ministero.

Nella conclusione, Fiano ha affrontato la dimensione sociale della questione sicurezza, invitando i militanti del suo partito a fare ‘politica’ su questo preciso aspetto.

“Se non si torna ad essere la forza politica che mette la questione sociale al centro dell’agire – ha detto – non si riuscirà a risolvere il problema dell’insicurezza. Non siamo qui per parlare di Fascismo e io non ne parlerò – ha poi aggiunto Fiano per corroborare la sua tesi -. Ma dov’è che sono forti le forze neofasciste in Italia, CasaPound e Forza Nuova? Sono forti nelle periferie delle nostre città metropolitane… e dove non c’è più la sinistra cresce l’estrema destra”.

Poi, come a tornare al tema iniziale della latitanza della sinistra su certi temi, ha così ammonito i presenti.

“Dove tu non sei più capace di dire che la questione sociale, del lavoro, delle pensioni, della percezione dell’incertezza del futuro, è al centro della tua azione; se sei percepito quello che sta nel palazzo… allora tu lasci spazio a ideologie che abbiamo già conosciuto e che hanno soluzioni pronte e facili. ‘Facili’, come l’individuazione di un capro espiatorio (la famiglia italiana cacciata dalla casa popolare perchè ha un membro di colore al suo interno). ‘Pronte’, come affermare di voler andarsene dall’Europa. Per tutto ciò – ha terminato Fiano – se vogliamo trovare soluzioni pratiche ai problemi, come prima cosa dobbiamo ‘fare la Politica’: analizzando, interpretando e capendo la struttura dei fenomeni sociali. Se lo faremo, oltre a risolvere ì singoli problemi noi daremo una mano allo sviluppo di questo Paese.”

Numerosi gli interventi seguiti a quello del parlamentare.

Il consigliere regionale Giuseppe Villani ha allargato il campo di visione della sicurezza includendo anche alla “sicurezza sanitaria” e della trasparenza amministrativa. L’onorevole Chiara Scureva invece, ha focalizzato l’attenzione sulla “imprescindibilità dell’inclusione sociale per avere più sicurezza”.

“Penso che questa sia una serata importante – ha commentato invece l’on Alan Ferrari -. Una serata che penso abbia di buono anche il fatto di essere tutti qui riuniti a testimoniare che il Partito Democratico non ha paura di affrontare temi svolti con fatica in passato, e di affrontarli anche laddove ci sono città che, su questi temi, tendono a trovare risposte facili come accennava prima Fiano.”

Per la città di Voghera, al consigliere Pd Pier Ezio Ghgezzi (con lui al tavolo i consiglieri Ilaria Balduzzi e Roberto Gallotti), il compito di contestualizzare la questione sicurezza, e di spiegare le ricette del Pd al problema.

“Nel nostro programma avevamo scritto che volevamo realizzare una Voghera, civile, aperta, ordinata quindi efficiente, e sicura”, ha detto il già candidato sindaco.
Una città che per Ghezzi non è così: con i suo “5000 disoccupati”; con il “suo record di slot machine per abitante”, “il suo record di soldi regali complessivamente dal territorio al sistema dell’azzardo: 80 milioni di euro all’anno”; e “con i suoi 8 arresti per ‘ndrangheta fatto l’anno scorso”.

Ghezzi ha poi riposto alla domanda: cosa faremmo noi qualora dovessimo governare la città?

Dopo aver condannato le decisioni del Comune di fare tagli e di destinare “importati somme” a capitoli come: “la festa della città” e “l’assunzione di un portavoce”, Ghezzi ha illustrato la ricetta del Pd iriense al problema sicurezza.

Diversi i punti illustrati.

Dalla “Creazione dell’assessorato alla vivibilità e alla sicurezza”; al “Ricorso al modello Modena accentrando in un unico edificio polizia locale e Polizia di Stato”; dalla “Ricostituzione in città dei comitati di quartiere”; ai “Più stretti contatti fra Comune, Forze dell’ordine, Prefettura e Servizi sociali… attraverso incontri informali ogni 3 mesi”.

L’incontro di lunedì ha avuto anche un momento bipartisan, con la partecipazione dell’assessore alla sicurezza del Comune Giuseppe Carbone, che ha ringraziato per la serata e si è detto disponibile ad accogliere suggerimenti per la soluzione dei problemi legati alla questione sicurezza in città.

Per la cronaca, durante la serata, dopo le aspre polemiche sorte sui “Social” circa questa possibilità, per motivi di sicurezza è stato evitato ogni cenno alla legge Fiano sull’apologia di Fascismo.

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