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VOGHERA 10/05/2017: Gli Animali in guerra assieme agli Uomini. L’assessorato ai Musei organizza 2 mostre alla Sala Pagano

Maggio 10
16:13 2017

VOGHERAL’Assessore alle Attività Museali Alida Battistella, insieme al direttore del Museo di scienze Naturali, Simona Guioli, ieri pomeriggio hanno inaugurato alla sala “Pagano” di piazza Cesare Battisti sulla Guerra e il rapporto fra militari e animali al seguito.

La prima mostra s’intitola “1914/18: la guerra e gli animali. Truppe silenziose al servizio degli eserciti” ed è una nutrita serie di straordinarie fotografie, di proprietà dei collezionisti goriziani, che documentano l’utilizzo degli animali nelle tattiche belliche durante il corso della Grande Guerra oltre che lo stretto rapporto di interdipendenza e spesso anche di affezione che si instaurò nel binomio soldato/animale.

Anche nel corso della prima guerra mondiale, infatti, nonostante l’impiego di armi sempre più sofisticate e trasporti motorizzati, l’uomo non poté fare a meno degli animali mobilitandone oltre 16 milioni. Cavalli, buoi, cani, gatti, muli e piccioni, animali da lavoro e da cibo, che trasportavano armi, munizioni, equipaggiamenti ma che liberavano anche le trincee dai ratti, ritrovavano e soccorrevano i feriti o facevano giungere ordini e comunicazioni da e per il fronte.

Animali che per questo venivano massacrati sui campi di battaglia, erano esposti senza protezione ai gas tossici, e morivano per gli stenti, per le pandemie o sacrificati dai loro stessi camerati umani disperatamente affamati

Nei testi scolastici non c’è traccia degli animali in guerra, e la storia che non ne documenta l’uso e il loro importante ruolo nelle strategie belliche è una storia incompleta, perché gli animali furono eroi silenziosi che nel corso della Grande Guerra contribuirono a numerose azioni di successo.

La seconda mostra è intitolata: “Muli e conducenti! Tutti presenti! 1872-1991: il legame tra muli e alpini attraverso 120 anni di storia”.

Si tratta di una rassegna che, attraverso otto sezioni divise in venti pannelli, ripercorre il lungo cammino tracciato dagli alpini insieme ai loro amati, fedeli e insostituibili muli. Un viaggio che dopo aver attraversato oltre un secolo di dure prove e conflitti, fra cui le due guerre mondiali, si è concluso nel 1991 quando lo stato maggiore dell’esercito decise una forte riduzione delle salmerie per giungere allo scioglimento degli ultimi reparti nel 1993: il 7 settembre di quell’anno, infatti, furono venduti all’asta gli ultimi 24 muli.

Nel corso della Grande Guerra il mulo rappresentò, nonostante l’impiego di armi sempre più sofisticate e i trasporti motorizzati, l’unico mezzo di trasporto per attraversare anche i sentieri più difficili del fronte montano, soprattutto quelli conosciuti come “mulattiere” proprio in onore del quadrupede.

Numerose testimonianze degli alpini riconsegnano alla storia e al ricordo moltissimi nomi di muli distintisi per il loro sacrificio, per la generosità e fedeltà, così come li ricordano i numerosi monumenti presenti in varie città italiane. Dal gigantesco e bellissimo Pizzul della 47^ compagnia, all’intelligentissima Mentoulles, la più bella mula del Battaglione “Fenestrelle”; a Ginetta, la mula della Taurinense che capiva solo il dialetto piemontese; al docile e paziente Biso morto atrocemente per lo scoppio di una mina.

 

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