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VOGHERA 17/03/2017: Omaggio al pittore Pietro Bisio. Per lui una Mostra e la festa di compleanno

Marzo 17
10:28 2017

VOGHERASabato 24 marzo alla Sala Pagano aprirà la mostra di pittura dedicata al pittore Pietro Bisio. Intitolata Pietro Bisio Performance l’Arte contro l’Arte, la mostra sarà inaugurata alle ore 17 di sabato 25 marzo alla presenza dell’assessore alla Cultura Marina Azzaretti.

L’iniziativa, voluta dal Comune prevede anche un momento “intimo”, martedì 28 alle ore 21, durate il quale saranno festeggiati gli 85 anni dell’artista oltrepadano.

Gli orari di apertura saranno lunedì, martedì e venerdì dalle 16 alle 19 e sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. La mostra chiuderà il 28 del mese.

L’appuntamento del 24-28 marzo si profila come il primo di una serie. “Il Comune di Voghera Assessorato Cultura omaggia un grande artista locale Pietro Bisio in occasione del suo 85esimo compleanno – commenta l’assessore Azzaretti -. E così faremo per tutti i nostri artisti uno dopo l’altro.”

Da Wikipedia

Pietro Bisio nasce a Casei Gerola, nell’Oltrepò Pavese, il 28 marzo 1932. A Voghera, nello studio di Giansisto Gasparini, suo primo maestro, viene a contatto con la pittura “sociale”, e ha scambi di esperienze con i pittori Alberto Nobile e Augusto Garau. Frequenta, a Milano, l’Accademia di Belle Arti di Brera dal 1954 al 1958 e segue i corsi di pittura di Aldo Carpi e nel ’58 di Domenico Cantatore. Nel marzo 1957 si rivela al premio Diomira e riceve dalla giuria, presieduta da Guido Ballo, la medaglia d’oro del Senato della Repubblica. L’opera premiata viene destinata alla Raccolta dei disegni del Castello Sforzesco ed è pubblicata da Franco Russoli su “Le vie d’Italia”. Nello stesso anno, alla Galleria Spotorno, presenta la sua prima personale di disegni, introdotta da Aldo Carpi e positivamente recensita da Marco Valsecchi sul “Giorno” e da Raffaele De Grada alla RAI. Seguono numerose esposizioni personali e collettive, con giovani artisti per lo più provenienti dall’Aula Carpi (a Roma, nel 1960, a Cremona, Palazzo dell’Arte, nel 1962, a Milano, Palazzo Reale, nel 1964, a Pavia, nel 1965, ecc.), accompagnate da premi e riconoscimenti. Dalla critica viene sottolineato come il pittore Bisio sia interprete per eccellenza, dopo Pellizza da Volpedo, della “cultura contadina” nell’Oltrepò Pavese, con linguaggio moderno. Determinanti, per il passaggio e gli sviluppi successivi, risultano, dal 1968 al 1972, i viaggi di studio a Parigi, Vienna, Amsterdam, Stoccolma, Copenaghen, Helsinki, Oslo e la conoscenza diretta di Permeke, Munch, Kokoschka, Nolde, oltre naturalmente a Picasso e all’espressionismo astratto statunitense, e, più recentemente, Marcel Duchamp. Nel 1984 rende omaggio, insieme a Gigi Valsecchi e Giulio Scapaticci, al maestro Carpi, che seppe donare “entusiasmo e amore”, con una mostra alla Fondazione Corrente…

 

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