RETORBIDO 15/11/2016: Pirolisi. “Non ha rispetto del territorio!”. Il direttore del Consorzio Tutela Vini boccia Confindustria
RETORBIDO – “Possibile che l’Oltrepò del vino, dei sapori, delle terme e del turismo non meriti la considerazione di Confindustria Pavia? Questo è non avere rispetto del territorio, delle sue propensioni, delle sue peculiarità e della volontà popolare chiaramente espressa in oltre 2 anni di lotte del comitato civico, dei cittadini e delle forze attive che in esso si riconoscono. Di industria c’è un gran bisogno ma non lì, con vista Greenway, a poca distanza dai poli termali e da aziende vitivinicole prestigiose. Basta!”.
E’ questo il commento del direttore del Consorzio Tutela Vini dell’Oltrepo pavese, Emanuele Bottiroli, in risposta all’ultima presa di posizione di Confindustria Pavia (insieme ad Assolombarda e Confindustria Lombardia) in favore dell’impianto di recupero pneumatici usati tramite la Pirolisi proposto da una a società di Milano nel comune d Retorbido.
Nelle scorse ore infatti il “sindacato” degli industriali ha espresso “forte preoccupazione” per “ l’emendamento alla nuova legge regionale di riorganizzazione della gestione delle aree regionali protette, il quale sembra teso a rendere irrealizzabile l’impianto di pirolisi di Retorbido”.
Confindustria ha definito l’emendamento “non condivisibile”, spiegando che “se approvato, minerebbe fondamentali principi del nostro ordinamento quali quelli della certezza del diritto e della non retroattività delle leggi”.
Spiegando che il progetto della società Italiana Energetica Tire “consentirebbe di recuperare fino al 98% di pneumatici fuori uso per la generazione di un output produttivo ad alto valore aggiunto”. E sottolineando che l’impianto “a regime creerà 37 nuovi posti di lavoro, con un indotto totale di circa 100 unità”. Confindustria, si è quindi associata “alla richiesta espressa dall’impresa proponente alle autorità regionali (Presidenza, Giunta e Consiglio) di non intervenire attraverso una modifica retroattiva della norma e di permettere all’iter autorizzativo di concludere il proprio regolare corso.”
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