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VOGHERA 14/10/2016: Cameron. Presidio oggi a palazzo Gounela. Lavoratori ricevuti dal Commissario. Si punta sull’aiuto di Governo e Regione. La Rsu solleva però la questione “commesse”. Per quale motivo non arrivano a noi?

Ottobre 14
16:33 2016

VOGHERA – “L’amministrazione comunale sebbene in questa fase di gestione commissariale possa apparire più distante rispetto ad un’amministrazione eletta, ha comunque il dovere di essere accanto a chi lotta… a chi cerca di conservare il posto di lavoro, il futuro e un avvenire degno per tutti”.

Così il commissario prefettizio Sergio Pomponio questa mattina a Palazzo Gounela ha salutato i lavoratori in sciopero della Cameron, che si sono dati appuntamento in piazza Duomo sotto al Municipio per tenere alta l’attenzione sulla vicenda che loro malgrado li vede protagonisti: la triste e grave storia dei 160 licenziamenti annunciati dalla proprietà americana.

Pomponio ha portato i saluti del Prefetto (“vostra concittadina e per questo particolarmente attenta alla vicenda”, ha detto) e preso l’impegno di seguire l’iter.

Fuori, sotto i portici (perchè la pioggia ha reso impossibile una riunione in piazza, semivuota per il forfait dato da molti ambulanti del mercato del venerdì), e poi nella sala consiliare, le maestranze e le rappresentanze sindacali.

In prima fila Nadia Zambellini della Cisl Fim.

“Oggi vogliamo coinvolgere il commissario prefettizio in un confronto diretto che significa anche coinvolgere la città. In attesa questo, di portare la questione al ministero per chiedere tutti gli strumenti a partire da un progetto dell’azienda che guardi non solo la contingenza dei 160 licenziamenti ma al futuro dello stabilimento e al territorio. Tutti gli strumenti saranno benaccetti: dagli ammortizzatori, al sostegno all’innovazione e all’impresa ricerca.”

Con Zambelli in Municipio Carlo Bossi della Fiom Cgil.

“Il problema della Cameron e dei licenziamenti mostra due volti. Il primo è la mancanza di ordini per cui ci sono gli esuberi. Il secondo è: ma poi, una volta superata questa prima fase, la seconda è il mantenimento… e il mantenimento di che cosa? Se non arrivano ordini c’è un problema. Se non si innova altrettanto. Su questo stiamo puntando – sottolinea Bossi -. A partire dal caso Cameron c’è infatti un problema più generale: di vocazione del territorio. E se la vocazione è questa occorre che le aziende del settore si impegnino a mantenere occupazione e sviluppo, anche con il concorso del Ministero, del Governo e della Regione Lombardia, che ha fondi appositi per sostenere lo sviluppo dei prodotti.”

Sulla stessa linea, i sindacati interni alla Cameron di Voghera.

Marie Rollo della Rsu impiegati.

“Per noi l’importante è vedere diminuire il numero degli esuberi annunciati ma anche vedere il futuro dell’azienda per le 300 persone che potrebbero rimanere. Così come è importante che vengano riconosciute le competenze e le capacità dei lavoratori presenti in azienda, al fine di riutilizzarle per implementare un nuovo sistema di sviluppo. L’obiettivo è dunque salvaguardare il più possibile i lavoro e per quelli che non potranno essere salvaguardati vedere di accompagnarli nel miglior modo possibile.”

Ancora più nel concreto della questione è entrato Marco Patrese, della Rsu operai, che chiede di “mettere qualche puntino sulle ‘i’” nulla questione commesse.

“Oggi il problema  – dice – è la crisi del settore, certo. Ma il settore non è morto. Le commesse non è che non esistono più. Esistono, magari ridotte, ma vengono dirottate in altre aziende concorrenti. Sappiamo che nel recente passato alcune di quelle che dovevano arrivare a noi sono andate alla PetrolValves. Così come ora sembra vadano lì anche quelle per il nuovo Turkish Stream… quando noi abbiamo fatto le valvole per un primo tratto di questo oleodotto. Il problema allora è questo: capire perchè le commesse non arrivano. Non arrivano perchè abbiamo problemi interni nostri, per incapacità, per perdita di fiducia dei clienti… oppure perchè il nostro proprietario oltreoceano non ha interesse ad acquisirle? La mia paura è che la risposta sia la seconda. La speranza di tutti è che abbia ragione l’Ad Sergio Pastorino, secondo cui non hanno nessuna intenzione di andarsene e smantellare. Comunque sia – conclude Patrese – noi continueremo a lottare a dare del filo da torcere… finchè ce la facciamo.”

Oggi sotto i portici fra i lavoratori si sono mischiati alcuni politici. In piazza fra gli altri: i candidati sindaci alle prossimo ballottaggio bis Carlo Barbieri (FI) e Pier Ezio Ghezzi (PD), il consigliere regionale Giuseppe Villani (PD), l’on Paolo Affronti (Udc), Vincenzo Giugliano (FdI) e il segretario Pd iriense Alessandra Bazardi.

 

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