PAVIA 08/09/2016: Agricoltura Bio. +38% in Lombardia e Pavia è prima in classifica. Ma la regione resta sotto la media nazionale
PAVIA – Luci e ombre sulle coltivazioni bio in Lombardia. Se infatti Coldiretti esulta per il “Boom di +38% dal 2010” con Pavia che guida la classifica delle province più “organic”. Legambiente denuncia che la Lombardia cresce meno della media nazionale.
I dati emergono da un’analisi di Coldiretti in occasione dell’apertura del Sana 2016, il “Salone internazionale del biologico e del naturale”.
“Negli ultimi 6 anni – spiega la Coldiretti – la superficie bio della Lombardia è cresciuta in media di mille ettari ogni anno, passando dai 16mila del 2010 agli oltre 22mila dell’agosto 2016. In aumento anche gli operatori bio – spiega la Coldiretti sulla base dei dati di Regione Lombardia – passati da 1.221 a 2.133 con una crescita del 75%.
“I terreni a coltivazioni bio – spiega Wilma Pirola, Presidente di Coldiretti Pavia – rappresentano circa l’8% del totale della superficie della nostra provincia, ma la loro crescita spiega bene qual è il trend di richiesta da parte dei consumatori, sia per i cereali che per i prodotti lattieri caseari e la carne. E’ una dinamica importante, che va tutelata contro ogni frode, anche perché per quest’anno nel nostro Paese si stima un valore al consumo di prodotti bio per circa due miliardi e mezzo di euro con ben 13 milioni di italiani che portano in tavola cibo bio almeno una volta a settimana”.
Meno ottimista sul tema come si diceva Legambiente, che nota come “Se in Italia le coltivazioni bio” abbiano “registrato un vero e proprio boom negli ultimi anni, in Lombardia la diffusione del metodo biologico sulla superficie agricola disponibile si attesta sotto il 2,5%. Un numero ben inferiore della media nazionale che supera il 10%. Questo nonostante la piazza lombarda rappresenti il principale mercato interno per i prodotti bio.
I dati presentati da Coldiretti all’apertura del Sana 2016, il “Salone internazionale del biologico e del naturale” a Bologna, fotografano dunque un trend in crescita, frutto anche di una sempre maggiore attenzione dei consumatori alla provenienza dei prodotti che acquistano.
“La Lombardia è ancora troppo legata al modello agroindustriale – commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Mentre in Europa ci sono Paesi come la Danimarca il cui governo punta ad arrivare al 100% delle coltivazioni biologiche nazionali entro il 2020, la nostra Regione sconta una scarsa propensione al cambiamento”.
Altri dati
“In Lombardia le coltivazioni più bio – spiega la Coldiretti – sono il riso con quasi 6.400 ettari, a seguire il mais con 1.767 ettari, i vigneti con 1.108, la soia con 999 ettari, l’ortofrutta con quasi 980 ettari e il grano con 958. Se invece si guarda alle province più “organic”, la prima in classifica è Pavia con 14.516 ettari. A livello nazionale, oltre alla crescita del dettaglio tradizionale c’è il boom delle vendite dirette dei produttori agricoli come la rete delle fattorie e dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica.
Ma vola anche per l’e-commerce che, secondo un’analisi Coldiretti su dati Biobank, è cresciuto del 71 per cento nel giro degli ultimi cinque anni, mentre nello stesso periodo sono aumentate del 69 per cento le attività di ristorazione bio.
Aumentano pure i negozi specializzati di alimenti bio (+15 per cento), gli spacci per la vendita diretta presso le aziende agricole biologiche (+14 per cento), gli agriturismi aperti da coltivatori bio (+13 per cento), le mense scolastiche che utilizzano materie prime biologiche (+12 per cento). Il tutto per una rete che – puntualizza Coldiretti – conta oggi 8.884 attività, con 2.878 aziende con vendita diretta, 1.527 agriturismi, 1.395 negozi, 1.250 mense scolastiche, 877 gruppi d’acquisto, 861 ristoranti, 286 siti di e-commerce alimenti e 221 mercatini.
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