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PAVIA 07/09/2016: In arrivo nuovi migranti. La Prefettura emana un avviso per chi può accoglierli e stila l’elenco dei Comuni già “saturi” (ecco quali sono). Intanto esplode la “questione sanitaria”. I Sindaci vogliono sapere se hanno patologie

Settembre 07
09:39 2016

PAVIA Dopo alcuni mesi di relativa calma torna a far discutere e a far preoccupare la cittadinanza la questione dell’accoglienza dei migranti. A seguito degli sbarchi delle ultime settimane (anche fino a 13 mila un solo fine settimana), il Governo ha approntato un piano per la redistribuzione dei richiedenti asilo che prevedere una quota di 2.5 profughi ogni mille abitanti. Piano che ora deve realizzarsi attraverso l’invio degli uomini delle donne e dei bambini sbarcati, nei vari Comuni dello stivale.

L’ordine di accoglienza è arrivato anche in provincia di Pavia, dove la Prefettura ha subito emanato un “avviso esplorativo” per la “manifestazione di interesse per la procedura negoziata senza bando per l’accoglienza dei migranti”.

L’avviso è valido per l’accoglienza nel periodo “dal 1 ottobre al 31 dicembre 2016”, e punta a individuare dei “soggetti, operanti in provincia di Pavia, con i quali la Prefettura potrà stipulare una Convenzione per l’affidamento dei servizi di accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale e la connessa gestione dei servizi d’integrazione”.

L’avviso contiene una scadenza per la risposta, fissata nelle ore 12 del giorno 14 settembre 2016, ed anche l’elenco di comuni “esclusi dall’assegnazione, in quanto già accolgono un numero significativo di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale. Si tratta di Borgo Priolo, Candia Lomellina, Castelletto di Branduzzo, Garlasco, Godiasco, Gropello Cairoli, Mortara, San Martino Siccomario, Stradella, Valle Lomellina, Voghera e Zavattarello.

Accanto a queste procedure statali per le modalità di arrivo dei migranti c’è poi la vita reale dei singoli Comuni destinatari degli immigrati (richiedenti asilo o per motivi economici), che cominciano a chiede di avere voce in capitolo (cosa che sembra prevista ) e soprattutto di essere tenuti al corrente degli aspetti sanitari di coloro che arrivano.

In questo senso il sindaco di Canneto Pavese (che ospita 20 fra nigeriani e ivoriani) si è già mosso in via ufficiale. Francesca Panizzari, come spiega in un servizio Telepavia, ha scritto alla Asl e alla Prefettura chiedendo un rapporto preciso sulle condizioni sanitarie degli ospiti e anche l’istituzione di un ambulatorio dedicato.

La risposta alla richiesta è già arrivata, ed è un no. Pavia ha spiegato che “le cartelle non possono essere visionate” e che i sindaci non sono interessarsi ai rapporti che intercorrono fra la Prefettura e le società che gestiscono l’accoglienza.

Arrabbiato per la non risposta ottenuta, il sindaco ha definito “raffazzonato” il modello di accoglienza attualmente adottato e ha chiesto che “venga messo nero su bianco che chi arriva sul nostro territorio ci possa stare in sicurezza”.

Sulla stessa lunghezza d’onda di quello di Canneto è il sindaco di Casteggio, che chiede le stesse cose.

“Noi sindaci in fondo siamo anche responsabile della salute pubblica – spiega Callegari, che è anche medico di base -. E il non sapere quali sono le patologie che queste persone hanno non solo non è utile ma è anche dannoso, perchè il saperlo ci metterebbe in grado di attivarci per andare anche loro incontro. Perciò – conclude Callegari – io gradirei che dopo l’ultimo incontro in Prefettura lo Stato ci dicesse come ci si deve muovere, quanti sono, dove sono, che destinazione hanno e che patologie hanno queste persone ”.

Come detto all’inizio, il Governo Renzi Alfano ha appena progettato un’equa distribuzione dei nuovi arrivi su tutto il territorio nazionale.

Poi però basta che i migranti vengano tutti concentrati in una piccola frazione di un piccolo paesino di collina (come già accaduto in Oltrepo) per vedere vanificare i buoni propositi. La strada per un’accoglienza consapevole, sicura, efficiente e  responsabile è ancora lunga.

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