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VOGHERA – Il Generale Dario Temperino, Priore del Tempio Sacrario della Cavalleria di Voghera, tradizionalmente conosciuto come Chiesa Rossa, risponde al cittadino che ieri, dopo i vandalismi fatti al monumento chiedeva di liberare l’area antistante la chiesa da piante e aiuole che ne occultano la vista. Il Generale si dichiara “completamente d’accordo con signor Giuseppe Tacconi”.

Dichiara il Priore. “Già quattro o cinque anni orsono, dovrei controllare il carteggio intercorso, questo Priore aveva segnalato al Comune quanto fosse urgente intervenire sul verde che insiste tutt’intorno all’area del Tempio, in particolare aveva chiesto che venissero abbattute le numerose piante ammalate e pericolanti, che oltre ad infettare le altre, attentavano alla sicurezza sia dell’antica struttura, quanto e soprattutto, dei passanti e dei bambini che giocano nell’adiacente parco”.

Prosegue il Generale.

“Il Comune rispondeva che preferiva attuare un progetto più radicale che interessasse tutta l’area, procedendo all’intero rifacimento del perimetro ed alla rimpiantumazione con piante giovani e vigorose. Tuttavia, il progetto presentato costava ben 30 mila euro e se ne rimandava il finanziamento al bilancio dell’anno successivo”.

“Personalmente sono tornato alla carica – aggiunge Temperino -, e per iscritto e per via breve, più volte nei vari anni, ma sistematicamente l’opera è stata rinviata per carenza di fondi, lievitando i costi da un anno all’altro. Gli unici interventi eseguiti sono stati quelli di emergenza ed hanno riguardato la rimozione di una pianta d’alto fusto rovinata sui giochi del contiguo parco, per fortuna notte durante, nonché quella di alcuni rami, abbattuti dalle intemperie o pericolanti, di volta in volta segnalati dal personale del Tempio”.

Sui pini antistanti la facciata, il militare dice ancora “sono vecchi ed antiestetici ed occludono la vista, già compromessa dal livello del sagrato abbassato di circa due metri rispetto al piano stradale. Ancora peggio direi sono le edere che, vecchie di cinquant’anni, continuano a germogliare rigogliosamente, nascondono buona parte delle linee architettoniche della struttura e ciò, nonostante questo priorato provveda periodicamente a sfoltirle”.

“In altre parole – conclude il Priore -, in attesa della radicale risistemazione promessa da oltre un lustro e della quale si dispera di vedere mai la realizzazione, questo Priore sarebbe ben felice se la proposta del sig. Tacconi venisse accolta”.

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