S. MARIA DELLA VERSA 22/07/2016: Scandalo La Versa . Arrestato l’Ad Abele Lanzanova
S. MARIA DELLA VERSA – Ieri mattina i finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pavia, su disposizione dell’autorità giudiziaria pavese, hanno tratto in arresto Lanzanova Abele, amministratore delegato della La Versa S.p.a.. L’accusa per lui è di bancarotta fraudolenta prefallimentare e autoriciclaggio.
Le indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica Dr. Mario Venditti e dirette dalla D.ssa Giulia Pezzino – Sostituto Procuratore della Repubblica, avrebbero consentito di disvelare un articolato meccanismo di frode ed autoriciclaggio basato su fatture relative ad operazioni inesistenti.
L’amministratore delegato della La Versa Spa, come avrebbe rilevato anche il collegio sindacale, infatti, si sarebbe appropriato di ingenti somme sottraendole alle scarse risorse finanziarie della Cantina, peraltro già interessata da procedimenti prefallimentari.
Il meccanismo presunto scoperto, si basava sulla simulazione di acquisti di vino da società che si sono poi rilevate essere inesistenti o aver cessato da tempo la propria attività. Tali acquisti venivano pagati mediante bonifici bancari che, in uscita dai conti correnti della Cantina La Versa Spa, venivano accreditati sui conti correnti degli altri indagati. Costoro, dopo aver trattenuto una percentuale sulla somma ricevuta, avrebbero trasferito la rimanente parte sul conto corrente di Lanzanova.
A questo punto l’amministratore delegato, per dissimulare la provenienza fraudolenta delle somme, le avrebbe riciclate trasferendole sui conti correnti della La Versa Financial International Spa consentendole così di avere la provvista finanziaria per provvedere all’aumento (parziale) di capitale della Cantina La Versa Spa.
Le indagini avrebbero consentito di scoprire uno dei primi casi della nuova condotta delittuosa dell’autoriciclaggio, grazie alla quale è possibile sanzionare penalmente anche l’autore del reato presupposto laddove ponga in essere condotte tese ad ostacolare la provenienza delittuosa del denaro.
Nel corso delle operazioni, sono state effettuate diverse perquisizioni nelle province di Brescia, Piacenza e Pavia e sono stati notificati ulteriori 4 avvisi di garanzia per i medesimi reati.
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