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CANNETO PAVESE 09/06/2016: Anche animali morti nella casa abbandonata. E’ pesante il bilancio dell’operazione fatta dalla Lav e dalle forze dell’ordine in unacasa messa all’asta. La Lav ora denuncerà i proprietari e chiedrà conto al Comune dell’accaduto

Giugno 09
10:41 2016

CANNETO PAVESEDue cani, 4 cocorite, un pesce rosso, un coniglio (morto) e diversi gatti ormai in condizione di randagismo. E’ questo il bilancio definitivo e completo dell’operazione di liberazione e anti-maltrattamento fatta nei giorni scorsi dalla Lav Oltrepo insieme alle forze dell’ordine in un’abitazione privata, disabitata, di Canneto Pavese (di cui vogheranews aveva dato notizia l’altro giorno).

I volontari LAV Oltrepò sono intervenuti a seguito di diverse segnalazioni giunte da privati cittadini residenti a Canneto Pavese, preoccupati per le condizioni di salute di alcuni animali, rinchiusi da oltre 2 mesi all’interno di una villetta disabitata.

Gli animali erano di una 51enne e un 57enne, che da tempo si sarebbero trasferiti altrove (mentre l’abitazione è  sottoposta a procedimento di sequestro giudiziario e messa all’asta).

Arrivati sul posto, i volontari LAV hanno inizialmente potuto solo constatare lo stato di abbandono dell’immobile e la presenza di diversi gatti nel giardino. Ma l’abitazione dalla quale si udivano latrati, ha rivelato altri problemi.

“L’intervento di recupero si è rivelato molto più complesso rispetto a quanto preventivato, sia a causa dell’irreperibilità dei proprietari, sia a causa dello stato di alienazione e sofferenza dei poveri animali”, spiega la Lav.

Drammatico, infatti, lo scenario che si è presentato agli occhi dei volontari.

“Come in un film dell’orrore, tutti gli animali erano abbandonati a loro stessi, al buio e circondati dai propri escrementi. Inoltre, dall’abitazione, proveniva un forte odore di carne putrefatta, si trattava del coniglio domestico, deceduto da giorni all’interno della propria gabbietta e ormai in avanzato stato di decomposizione”.

Grazie al supporto del Corpo Forestale di Zavattarello e dei Carabinieri di Stradella, ai volontari è stato possibile portare in salvo tutti gli animali.

“La prima ad essere “liberata” e messa in salvo è stata la cagnolina, una meticcia di taglia media contenuta, che da due mesi viveva rinchiusa, senza contatti con l’esterno e visibilmente provata dalla condizione cui era costretta”, aggiunge Lav.

I volontari hanno impiegato circa un’ora per tranquillizzarla, riabituarla al contatto umano e conquistare la sua fiducia, per poterla portare fuori.

Successivamente sono stati recuperati anche i volatili ed il pesce rosso che nuotava in acqua ormai stagnante.

“Per i gatti stanziali, verrà presentata richiesta di censimento di colonia felina, che sarà seguita dalle stesse persone che si sono interessate alle sorti degli animali – precisa la Lav -. Inoltre è stata prelevata anche la carcassa del coniglio, che verrà sottoposta ad esame autoptico presso l’Istituto Zooprofilattico pavese, al fine di accertarne le cause della morte, dovuta presumibilmente a denutrizione”.

Tutti gli animali sono stati immediatamente affidati alle cure dei veterinari. La cagnolina, trovata sprovvista di microchip, si trova ora in osservazione presso il canile sanitario di Pavia, mentre il pesce ed i parrocchetti, sono attualmente custoditi dai volontari, che stanno applicando le indicazioni dei veterinari per la loro riabilitazione.

Del secondo cane, una femmina di razza Labrador non vi è alcuna traccia e si indaga per capire se sia ancora vivo.

“Con la collaborazione del Corpo Forestale provvederemo a ora a denunciare chi ha compiuto tale abominevole gesto – dicono i volontari LAV – e richiederemo inoltre un incontro con il sindaco di Canneto Pavese, per verificare le dichiarazioni di alcuni residenti: i quali hanno affermato che la situazione era stata segnalata più volte dai cittadini senza ottenere la dovuta attenzione da parte dell’Amministrazione Comunale”.

Lav Oltrepò “condanna fermamente quanto accaduto” e ricorda che “accogliere un animale, qualsiasi esso sia, pone davanti all’obbligo morale e civile di prendersi cura di esso e di garantirgli cure adeguate nel rispetto delle specifiche necessità etologiche”.

 

 

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