VIGEVANO 11/04/2016: Tre poliziotti penitenziari aggrediti durante la perquisizione delle celle. Trovati 4 telefonini. Gli agenti chiedono più strumenti e più uomini
VIGEVANO – Una movimentata perquisizione in carcere, ieri, a Vigevano. Gli uomini della Polizia Penitenziaria avrebbero infatti esaminato e perquisito ogni anfratto della Casa di reclusione vigevanese trovando, in alcune celle, 4 telefoni cellulari. Durante l’operazione però ben 3 poliziotti penitenziari sarebbero stati aggrediti e feriti da alcuni detenuti.
A darne notizia è Donato Capece, Segretario Generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
“I cellulari sono stati trovati in alcune celle della Sezione detentiva a regime penitenziario aperto, soggetta alla vigilanza dinamica che riduce al minimo i controlli di sicurezza e la vigilanza della Polizia Penitenziaria – spiega il sindacato -. Gli apparecchi sono stati sequestrati e se n’è data notizia agli uffici dipartimentali e regionali e all’Autorità Giudiziaria”.
A seguito del rinvenimento il Sappe chiede al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria “interventi concreti” come, ad esempio, “la dotazione ai Reparti di Polizia Penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica per contrastare l’indebito uso di telefoni cellulari o altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani”.
“Il rinvenimento è avvenuto – spiega ancora Alfonso Greco, segretario regionale SAPPE della Lombardia – grazie all’attenzione, allo scrupolo e alla professionalità di Personale di Polizia Penitenziaria in servizio, taluni richiamati in attività dal riposo settimanale”.
Preoccupato il sindacato per la violenza subita dagli agenti.
“E’ gravissimo che 3 colleghi siano stati aggrediti e feriti mentre era in corso l’operazione di servizio. Ci attendiamo ora adeguati strumenti disciplinari e penali verso i responsabili. A loro, ai poliziotti feriti, va tutta la nostra vicinanza e solidarietà”.
Il primo Sindacato della Polizia Penitenziaria informa che nella Casa di reclusione di Vigevano “erano presenti, alla data del 31 marzo scorso, 391 detenuti rispetto ai 239 posti letto regolamentari”.
Mentre il Reparto di Polizia, “che dovrebbe contare una forza di 265 Baschi Azzurri, ne ha effettivamente in forza 195: 70 poliziotti in meno rispetto al previsto”.
“Con 70 agenti in meno in servizio ed un numero di detenuti maggiore rispetto alla capienza regolamentare è ovvio che il servizio della Polizia Penitenziaria subisce inevitabili conseguenze”, spiega Capece.
Che ricorda anche come “sulla questione relativa all’utilizzo abusivo di telefoni cellulari e di altra strumentazione tecnologica che può permettere comunicazioni non consentite è ormai indifferibile adottare tutti quegli interventi che mettano in grado la Polizia Penitenziaria di contrastare la rapida innovazione tecnologica e la continua miniaturizzazione degli apparecchi, che risultano sempre meno rilevabili con i normali strumenti di controllo”.
“Le carceri scoppiano, ma per gli Agenti di Polizia Penitenziaria, sempre più al centro di violenze assurde e ingiustificate. Alla teoria di chi parla di carceri conoscendole poco, ossia dalla parte della Polizia Penitenziaria, vogliamo rispondere con la concretezza dei fatti. Che parte da un dato incontrovertibile: la Polizia Penitenziaria continua a ‘tenere botta’, nonostante le quotidiane aggressioni. E’ dunque sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di tensione e violenza che ogni giorno coinvolge, loro malgrado, appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria nelle carceri della Lombardia e del resto del Paese”, conclude il sindacato.
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