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PAVIA – Sulla scorta di quanto già accaduto altrove in provincia – come ad esempio a Voghera, dove in pochi giorni dall’installazione la quasi totalità degli SpeedChek furono “accecati” con lo spray – a Pavia è iniziata la guerra ai Velok (altro nome commerciale con cui sono definite le tante colonnine arancioni all’interno delle quali, sfruttando l’effetto psicologico del ‘dubbio: “forse non c’è ma e meglio comunque rallentare”, a rotazione, viene inserita “una” sola telecamera che rileva l’eccesso di velocità).

Una decina della 15 colonnine piazzate in 6 diverse strade del capoluogo sono state addirittura abbattute. Ad agire, si ipotizza, pochi ignoti vandali, che però viste le reazioni di giubilo emerse un po’ ovunque in città, a partire dai social (da cui è tratta la foto), sembrano aver messo in pratica un desiderio diffuso.

Il Comune per parte sua dopo aver rimosso per alcuni giorni le colonnine danneggiate è tornato alla carica rimettendole e minacciando repressione contro i vandali.

Facendo ancora un parallelo con Voghera, nella città iriense dopo le proteste il Comune decise di sospendere l’utilizzo degli SpeedChek, che in breve tempo persero l’effetto deterrente anti eccesso di velocità divenendo un mero arredo urbano. A Pavia stando alle ultime notizie il Comune sembra intenzionato a mantenere attivi i Velok (che lo ricordiamo posso produrre multe valide solo in presenza di una pattuglia dei vigili).