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PAVIA 11/03/2016: Fanghi in agricoltura e rischi per la salute. Il M5S lancia l’iniziativa per i Comuni per dire No. Interrogazione anche di Villani (Pd) per una maggiore regolamentazione

Marzo 11
11:33 2016

PAVIA – Il problema dello spandimento dei fanghi in agricoltura, tema in cui la provincia di Pavia purtroppo è leader, da tempo è discusso in Regione. Sul tema, che presenta ancora lati oscuri circa la salubrità di questa pratica, ora il Movimento 5 stelle lancia un’iniziativa a tutti i consiglieri comunali lombardi al fine di fare rete per regolamentare la pratica.
“La mozione che abbiamo presentato per i Comuni – spiega Iolanda Nanni, pavese, consigliere regionale M5S – consentirebbe di vietare lo spandimento fanghi in una fascia di rispetto di 500metri dalle abitazioni. I Comuni hanno piena potestà nel farlo, grazie a una recente sentenza del Consiglio di Stato, pronunciata il 16/06/2015, che ha confermato la legittima potestà dei Comuni in materia di inserimento nel PGT di limiti all’attività di spandimento fanghi, stabilendo le aree in cui tale attività è consentita e di converso le aree in cui invece è vietata”.

Il riferimento è caso del Comune di Gambolò. Secondo il Consiglio di Stato il Comune di Gambolò, come spega il M5s, istituendo il divieto allo spandimento fanghi in una fascia di rispetto di 500 m. dalle abitazioni ha esercitato la sua legittima potestà programmatoria, individuando le zone in cui è consentito o non consentito lo spandimento fanghi.

“Nella mozione che proponiamo ai Comuni – prosegue Nanni – chiediamo loro di dotarsi di un regolamento sull’impiego dei fertilizzanti sui suoli del territorio comunale, contenente anche disposizioni sanzionatorie come già hanno fatto alcuni Comuni lombardi, come ad es. il Comune di Rodigo Zappavigna (MN) ed alcune nostre Province.”

Ricordando che “Numerosi studi e ricerche, molte delle quali incoraggiate e pubblicate dalla stessa Comunità Europea, evidenziano il rischio che lo spandimento di fanghi in agricoltura, anche là dove questo avvenga nel rispetto dei limiti di legge, possa dare origine a fenomeni di accumulo negli anni di sostanze inquinanti e pericolose per la salute”.

Ed evidenziando come il M5s si sia basato “sulle buone pratiche che in materia di spandimento fanghi stanno adottando molti Paesi europei fra i quali la Svizzera e molti Land tedeschi (Il Consiglio della Federazione Svizzera, a partire dal 2003, ha vietato lo spandimento dei fanghi sui terreni. In Germania il Ministero dell’Ambiente Federale ha allargato la già esistente bozza di lavoro per includere prescrizioni concrete per il recupero di fosforo e la cessazione dell’utilizzo dei fanghi sui campi”, la consigliera Nanni denuncia che “in Italia, in questa materia siamo ancora molto indietro ed occorre adoperarsi, a tutti i livelli istituzionali, per fare rete”, e invita i Comuni a “fare la loro parte”.

VILLANI (PD)

Del caso se ne è occupato anche il pavese Giuseppe Villani, consigliere regionale del Pd e capogruppo in VI Commissione Ambiente, che ha appena depositato un’interrogazione.

“In provincia di Pavia rischia di diventare un problema serio: nessuno li vorrà accanto a casa – dice -. E senza regole stringenti sarà complicato risolvere la questione”, parla dell’uso dei fanghi in agricoltura anche

“Le sentenze del Tar Lombardia, seguite a due ricorsi, che annullano la delibera del 2014 che norma l’utilizzo dei fanghi in agricoltura – spiega ancora Villani – hanno creato incertezza nel settore e preoccupazione e conflittualità nei territori: per effetto della decisione del Tribunale amministrativo regionale, infatti, al momento l’utilizzo dei fanghi in agricoltura in Lombardia non ha specifiche e rigorose regolamentazioni”.

La preoccupazione di Villani è che, appunto, nei territori, in particolare nel sud della Lombardia e nel pavese, cresca la conflittualità dei cittadini. Ecco perché “sempre più si rende necessaria un’azione di Regione Lombardia per una revisione delle normative di regolamentazione dell’utilizzo dei fanghi in agricoltura a livello nazionale e comunitario – aggiunge il consigliere Pd”.

DATI

“In Lombardia – spiega invece Iolana Nanni – il fenomeno è in costante espansione: si producono annualmente circa 791.888 tonnellate di fanghi, il 45,1% dei quali proveniente dalla depurazione degli scarichi civili, il 28,1% dalla depurazione di acque industriali, il 26,8% da aziende agricole. Da questo totale di fanghi prodotti, 193.073 tonnellate vengono inviate a impianti in altre Regioni, mentre 655.075 tonnellate vengono inviate in impianti lombardi. La quantità totale di tonnellate annualmente avviate a trattamento in impianti lombardi per utilizzo in agricoltura è pari a 748.402, di cui oltre la metà (405.598 tonnellate annue) vengono importate da altre Regioni.

 

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