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VOGHERA 23/09/2015: Piberplast. L’incendio, l’allarme, le procedure seguite, il magazzino colpito, il materiale andato a fuoco, i danni subiti… . Ecco il memoriale con cui l’azienda iriense spiega quanto accaduto sabato

Settembre 23
19:24 2015

VOGHERA – La Piberplast di Voghera, dopo il grave incendio che l’ha colpita nella giornata di sabato 19 settembre, intende fare chiarezza sull’accaduto evidenziando in particolare su alcuni punti che hanno caratterizzato l’evento che ha colpito il sito produttivo di Via Liguria, al fondo di strada Valle.

Per farlo l’azienda ha diffuso una sorta di memoriale in cui affronta diversi aspetti della vicenda. Il documento giunge per rispondere alle lamentele, alle paure ma anche alle polemiche “antiindustriali” sorte in città a seguito dell’incidente (vedi anche l’altro articolo di oggi sulla Confindustria Pavia in merito all’accaduto).

GRAZIE ALLE MAESTRANZE

Per prima cosa ringraziamo tutti i lavoratori di tutto il nostro gruppo, che erano presenti al momento dell’incidente per il comportamento durante le prime fasi di evacuazione. Un grazie particolare lo rivolgiamo agli addetti alle attività correlate alla manutenzione e alle movimentazione dei materiali, e alla squadra antincendio che nelle ore successive si sono prodigati senza sosta al fine di circoscrivere l’incendio e ridurre al minimo i danni.

LA NASCITA DEL’INCENDIO

L’incendio si è sviluppato verso le ore 14,50 di sabato 19 settembre quando, probabilmente a causa di un cortocircuito nella zona del tetto del capannone, dove era presente parte dell’impianto fotovoltaico con pannelli in silicio policristallino in funzione dal 2008, si è sviluppata una colonna di fumo, rilevata da personale della manutenzione e registrata anche dalle telecamere a circuito chiuso installate ai fini di sicurezza.

L’ALLARME E LA TUTELA DEI DIPENDENTI

La prima preoccupazione dei responsabili e della direzione – prosgue la Piberplast – è stata quella di accertare con un doppio appello la presenza al punto di raccolta di tutti i lavoratori.

 

L’allarme nei reparti produttivi è stato dato immediatamente. È seguita quindi l’evacuazione e contemporaneamente, come previsto dalle procedure, sono stati chiamati i vigili del fuoco.

UN INCENDIO SUBITO GRAVE

Un breve sopralluogo al magazzino da parte di componenti della squadra antincendio ha evidenziato come ormai la situazione fosse non controllabile dall’interno del magazzino stesso, come poi rilevato nei minuti successivi anche dalla telecamera presente all’interno.

Dopo pochi minuti dall’allarme, grazie alla vicinanza della caserma allo stabilimento, sono iniziate le operazioni di contenimento e controllo del fuoco da parte dei VVFF, utilizzando la rete idrica antincendio presente in azienda che ha funzionato senza inconvenienti.

A questo proposito uno speciale ringraziamento va alle numerose unità che sono intervenute sul luogo.

L’UNITA’ DI CRISI

In breve tempo si è attivata quindi una unità di crisi composta dai vertici aziendali con la partecipazione dell’Arpa, Asl, Assessore all’ecologia del Comune di Voghera, Sindaco di Voghera, Sindaco di Rivanazzano, Vicecomandante della Polizia Locale, Comandante della Compagnia Carabinieri di Voghera, Comandante della Stazione della Polizia di Stato, Comando VVFF che ringraziamo per aver coordinato efficacemente le operazioni e la viabilità nella zona del sinistro.

All’intera unità di crisi l’azienda ha messo immediatamente a disposizione tutte le schede di sicurezza relative ai prodotti contenuti all’interno del magazzino interessato.

IN AZIONE ANCHE L’ELICOTTERO DELLA PIBERPLAST

Dalle ore 16.40 è stato reso disponibile un elicottero privato, chiamato da Piberplast, abilitato al servizio antincendio che, dopo aver ottenuto autorizzazione dal comando VVFF, alle ore 17,14 ha iniziato a collaborare efficacemente allo spegnimento per circa 2 ore, fino alla messa sotto controllo dell’incendio, utilizzando la riserva idrica antincendio costituita dal lago presente in sito.

IL MAGAZZINO COLPITO

Il magazzino interessato dal sinistro, prefabbricato in cemento di proprietà della Piberplast, aveva una superficie di circa 2700 m2 e rappresenta circa il 10 % dell’area coperta aziendale, circa il 20 % delle zone destinate a magazzino.

Nel magazzino erano contenuti solamente prodotti finiti destinati ai clienti e alcuni accessori per l’imballaggio degli stessi (cartoni e sacchetti in polietilene) stoccati su scaffali metallici.

Il prodotto finito era costituito esclusivamente da contenitori e coperchi in polipropilene destinati a contenere prodotti alimentari ed è andato completamente distrutto.

NIENTE DIOSSINA DAI MATERIALI USATI NELLA PRODUZIONE

L’azienda tiene a precisare che la combustione del polipropilene non genera il composto chimico Diossina, in quanto questo deriva dalla combustione dei polimeri clorurati non utilizzati nel nostro ciclo produttivo.

NESSUNA ESPLOSIONE

Durante l’incendio parti delle pareti e del tetto del magazzino sono collassati e caduti fragorosamente a terra generando un rumore che da alcuni, fuori dal sito, è stato interpretato erroneamente come proveniente da esplosioni.

Durante l’incendio non si è verificata alcuna esplosione in quanto nel magazzino non era presente nessuna sostanza diversa da quelle sopra menzionate, se si escludono gli estintori a polvere.

L’azienda intende anche evidenziare come nel ciclo produttivo non siano stati utilizzati solventi e quindi questo genere di prodotto chimico non è presente in azienda.

L’ENTITA’ DEI DANNI

I danni sono ancora in corso di accertamento ma ammontano a una cifra probabilmente compresa tra 2 e 3 milioni di euro coperti da assicurazione.

Ricordiamo che il fatturato Piberplast 2014 è stato di circa 34 milioni di euro e attualmente occupa in questo momento circa 260 persone.

IL MEMORIALE

L’azienda ha scelto attendere qualche giorno a indire questa conferenza stampa preferendo dedicare le risorse verso la messa in sicurezza del sito e accelerare al massimo la ripresa produttiva, che è potuta avvenire nelle prime ore di lunedì in quanto i reparti di produzione non sono stati interessati dal sinistro.

Questo in modo di cercare di ridurre al massimo i disagi per i clienti la cui merce è andata completamente distrutta, così da non perdere commesse e garantire conseguentemente i livelli occupazionali preesistenti.

 

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