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RETORBIDO – C’è fermento negli ultimi giorni a Retorbido. La fibrillazione deriva dalla richiesta inoltrata al Comune oltrepadano da una ditta che vorrebbe insediare in zona un’attività di deposito e lavorazione di pneumatici usati.

La richiesta è della Italiana Energetica Tair, che ha domandato di poter lavorare all’interno della ex Valdata (nella foto).

Il sentimento che corre per le strade del paese è duplice. Di speranza per un possibile sbocco occupazionale. Ma anche di timore per l’avvio in zona di un tipo di lavorazione che potrebbe peggiorare l’ambiente. Si tratterebbe infatti di un’attività basata sulla pirolisi.

La proposta, che potrebbe dar lavoro ad una 40tina di persone, è al vaglio dei tecnici e del sindaco Isabella Cebrelli.

Cosa è la pirolisi.

Da un documento dell’Enea si evince che il Processo di Pirolisi “consiste in una degradazione termica in atmosfera inerte”.

E ancora. “Per effetto della temperatura, la componente organica subisce il cracking termico scindendosi in una frazione solida (charchar) ed una volatile, in parte condensabile) condensabile. Quest’ultima può subire raffreddamento e condensazione portando all’ottenimento di una frazione liquida e di una gassosa incondensabile”.

“Il processo – recita ancora l’Enea – fornisce quindi come prodotti: una frazione gassosa, costituita essenzialmente da idrogeno, metano, etilene, etano, ossidi di carbonio ed altri gas combustibili. Una frazione liquida, costituita da catrame, acqua ed una varietà di sostanze organiche (oli). Di una frazione solida, costituita dal residuo carbonioso, oltre che da ceneri, inerti, metalli, ecc. Le percentuali delle tre frazioni e la proporzione relativa dei vari prodotti all’interno delle frazioni dipende dal modo in cui si realizza il processo e dai parametri di reazione. (temperatura, pressione, tempo di residenza, temperatura di condensazione dei vapori.)”