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PAVIA – Si vedono i fari delle auto. Si vedono le strisce bianche. Si vedono persino i guardrail. L’unica casa che non si vede è l’autovelox.

Succede lungo la Sp35, nei pressi della frazione Cassinino, dove lo strumento di controllo della velocità è stato messo per (anche) rallentare le auto che entrano ed escono dalla strada laterale che conduce al centro abitato.

Succede di giorno, perché il colore scelto è quello mimetico. Ma soprattutto succede di notte, perché il catarifrangente di cui è dotata la “scatola” contenente la macchina fotografica si è completamente “scaricato” (come si evince anche dalla foto).

L’autovelox incriminato è soprattutto quello posizionato sulla carreggiata in uscita da Pavia (direzione Borgarello Certosa Binasco) .

Il problema riguarda relativamente poco gli automobilisti “del luogo”, che (salvo distrazioni dell’ultimo momento) sapendo della sua esistenza si comportano di conseguenza. Per chi invece non è pratico della zona, con questa visibilità dell’apparecchio, la multa è molto più di una possibilità.

Resta infine da capire la logica dell’installazione sulle strade di autovelox che, per il fatto di essere mimetizzati con l’ambiente, non svolgono appieno il ruolo di deterrenza contro l’alta velocità.