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PAVIA VOGHERA VIGEVANO 17/01/2019: Decreto Sicurezza. Il Prefetto tranquillizza la popolazione “Nessun impatto forte sulla gestione dei migranti”

Gennaio 17
17:25 2019

PAVIA VOGHERA VIGEVANO – “Nessun impatto forte produrrà l’attuazione del Decreto Sicurezza”. Così, il Prefetto di Pavia, Attilio Visconti, ha voluto fare chiarezza in merito agli articoli riportati dalla stampa nei giorni scorsi circa il pericolo di un incremento di fenomeni di marginalità sociale come conseguenza dell’attuazione delle misure contenute nel D.L. 118/2018.

“I primi riscontri avuti dall’applicazione delle disposizioni del Decreto Sicurezza nella provincia di Pavia – spiega Visconti -sono assolutamente confortanti, non si registra alcun aumento delle uscite dai Centri di Accoglienza Straordinari ma un fisiologico turn over delle presenze dovuto anche ai benefici delle disposizioni in tema di velocizzazione della conclusione dei procedimenti finalizzati all’esame delle domande di protezione internazionale”.

Spiega la prefettura. “Una volta ricevuto l’esito dalla Commissione, o dall’autorità giudiziaria cui abbia fatto ricorso, il migrante fuoriesce dal sistema dell’accoglienza straordinaria, per transitare in caso di accoglimento della domanda, e qualora si tratti di soggetti in particolari condizioni di bisogno, nel nuovo sistema di accoglienza di secondo livello, il SIPROIMI, che a seguito del D.L. 113/2018 viene riservato solo ai titolari di protezione internazionale.”

E ancora. “Coloro che abbiano ricevuto un diniego dalla Commissione, dopo la definizione dell’iter giudiziario in caso di impugnazione, sono destinati ad essere allontanati dal territorio nazionale, non avendo più titolo a rimanervi. Il Decreto Sicurezza interviene efficacemente anche sotto questo profilo, implementando le procedure finalizzate al rimpatrio volontario dello straniero o, nel caso in cui si tratti di persona pericolosa per la pubblica sicurezza, all’espulsione con accompagnamento coatto alla frontiera.”

Quanto alla questione inerente l’abolizione del permesso di soggiorno per motivi umanitari, il Prefetto Visconti non ritiene che la gestione del regime transitorio possa costituire un problema per la provincia di Pavia

“Il nuovo Decreto – sottolinea Visconti -, nell’abolire il permesso di soggiorno per motivi umanitari ha inteso superare il concetto di un ‘diritto di permanenza indistinto’, stigmatizzato, peraltro, anche dalla Corte dei Conti, per l’aggravio di costi che ha determinato sulle finanze dello Stato.

La protezione umanitaria, originariamente concepita come misura residuale del sistema nazionale di protezione rivolta a persone in condizione di vulnerabilità – aggiunge i prefetto -, era divenuta nel tempo una figura dai contorni indistinti, deviando dalla sua originaria funzione. Peraltro, l’istituto non si è dimostrato un adeguato strumento di integrazione se si tiene conto che, dei 40.000 permessi di soggiorno per motivi umanitari concessi negli ultimi tre anni, solo 3.200 sono stati convertiti in permesso di lavoro e solo in 250 casi è stato ottenuto il ricongiungimento familiare.”

Il Prefetto Visconti rassicura anche sulla sorte dei soggetti attualmente in possesso di un permesso di soggiorno per motivi umanitari

“La norma prevede un regime transitorio per cui i titolari di protezione umanitaria attualmente ospitati presso lo SPRAR (che assumerà la nuova denominazione di SIPROIMI — Sistema di Protezione per i titolari di protezione internazionale e i minori stranieri non accompagnati) vi rimarranno sino a conclusione del progetto. Alla scadenza, potranno chiedere il rilascio di un permesso di soggiorno per “casi speciali”, ossia le ipotesi previste dalla normativa a tutela di persone in condizioni di vulnerabilità. I titolari di queste tipologie di permesso di soggiorno aventi comprovate necessità di assistenza potranno continuare ad essere ospitati nelle strutture del SIPROIMI”. A Pavia sono attualmente presenti due strutture che ospitano complessivamente

“Analogo discorso vale per i titolari di protezione umanitaria ospitati presso i Centri di Accoglienza Straordinaria gestiti dalla Prefettura. Tuttavia, si tratta di un numero esiguo di casi, in quanto la

Prefettura di Pavia ha da tempo avviato un’attenta valutazione delle posizioni dei migranti, confermando le misure di accoglienza solo per chi ne avesse i requisiti.”.

La prefettura rivela anche che “Attualmente nei CAS della provincia di Pavia si registra la presenza di pochi titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari e si tratta di soggetti per i quali la prosecuzione dell’accoglienza si è resa necessaria a causa della situazione di vulnerabilità in cui versano. Si tratta di soggetti in possesso dei requisiti per ottenere la conversione del permesso di soggiorno per motivi umanitari in permesso per “casi speciali”, per cui successivamente si procederà a richiedere l’inserimento nel SIPROIMI.”

“Il lavoro di programmazione svolto in precedenza ci consente oggi di non essere in affanno nell’attuazione della nuova normativa e di poter assicurare che nessun soggetto meritevole di protezione sarà abbandonato al suo destino”, conclude Visconti.

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