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VOGHERA 04/10/2017: Ore e ore d’attesa al Pronto soccorso. La questione arriverà in Regione anche grazie ad una interpellanza

Ottobre 04
14:35 2017

VOGHERAOre e ore di attesa prima di essere visitati. Lunghi periodi passati sulla barelle posizionate nei corridoi. E’ la situazione del pronto soccorso dell’ospedale di Voghera che molti vogheresi hanno vissuto sulla loro pelle e che ora diventa un caso politico.

A sollevarlo il movimento d’Italia del Rispetto attraverso il suo responsabile politico Michele Grandi, che, da medico di base, ha avuto testimonianze dirette dei disagi vissuti dalla popolazione.

Grandi ha infatti creato un piccolo archivio dei casi capitati ai suoi assistiti presso il Pronto Soccorso iriense.

“I casi clinici mostrano tempi d’attesa piuttosto lunghi in relazione alle patologie diagnosticate”, dichiara l’esponente dell’Idr, che elenca anche alcuni episodi occorsi ai suoi pazienti (“come il caso di B.M che per un trauma bacino ha atteso 2 ore e mezza; o come il caso di B.L. Che per un trauma facciale ha aspettato 6 ore; 5 invece le ore attese da B.G. per una ipotensione; mentre 3 sono le ore aspettate da V.G. per contusioni multiple”).

Le attese troppo lunghe al PS, dopo l’Italia del rispetto hanno interessato anche il Partito Democratico regionale, che ha promesso di fare un’interpellanza i merito.

Oggi le due formazioni politiche, per tenere alta l’attenzione sulla questione, si sono incontrate di fronte al pronto soccorso dell’ospedale di Voghera per una conferenza stampa.

“Quello delle attese al pronto soccorso è un problema emerso sentendo direttamente i cittadini – spiega Fabio Aquilini fondatore dell’Italia del Rispetto –. Un problema che il nostro movimento, come al solito, ha sviluppato sollevandolo sui media… ma anche approfondendolo e circostanziandolo con le conoscenze ‘tecniche’ del dottor Grandi. Essendo poi noi una mera lista civica, con un potere molto limitato – ha aggiunto Aquilini -, abbiamo ritenuto di coinvolgere i consigliere regionale Giuseppe Villani affinchè, per la stima che abbiamo per lui, si faccia portavoce a Milano delle richieste dei vogheresi”.

“Credo sia doveroso sostenere questa iniziativa, soprattutto considerando il fatto che nasce dal basso, da problemi reali, da persone serie che hanno documentato attentamente le questioni sollevate – ha detto Villani -. Per ciò che mi riguarda farò certamente tesoro delle loro indicazioni, della loro volontà di risolvere un problema e della loro documentazione. Mi impegnerò perchè questa è la dimostrazione che in Regione si è parlato tanto di riforma sanitaria e del welfeare, ma che le code negli ospedali, nelle prestazioni sanitari e nei pronto soccorso, ci sono ancora.”

Sul caso del pronto soccorso questa mattina è intervenuto anche il dottor Michele Grandi.

“Sul tempi d’attesa è doveroso fare una premessa – ha detto il medico -. E’ giusto sottolineare il problema ma anche la professionalità e lo spirito di dedizione con cui lavorano gli operatori sanitari del Pronto Soccorso di Voghera.. medici è infermieri che spesso si trovano a operare in condizioni di elevato stress psicologico, sotto la pressione anche dell’utenza. Detto questo – ha proseguito Grandi -, e detto che esistono dei tempi tecnici per la diagnosi da cui non si può prescindere, il problema… e qui mi rifaccio ai racconti di molti miei pazienti che oramai si rifiutano di andare al pronto soccorso proprio per i tempi di attesa… il problema sono i tempi morti. In questa situazione a mio avviso sono due i fattori che vi incidono. La carenza di personale. E una struttura logistica un po’ deficitaria (con i pazienti che stazionano per ore su una barella messa nel corridoio, anzichè in luoghi più riservati).”

Per Grandi, medico di medicina generale, esiste però un terzo problema. “E’ la mancanza in città di un ambulatorio di guardia medica. Sono certo che la presenza di un tale presidio, soprattutto nelle ore serali o nei festivi, potrebbe ridurre di molto gli accesi al pronto soccorso e quindi le attese.”

In via Carlo Emanuele questa mattina anche alcuni cittadini che hanno vissuto sulla loro pelle lo stress dell’attesa per una visita.

Valerio Merlini ha raccontato delle sue 6 ore d’attesa “per avare le cure in una caso di sanguinamento dal naso. Per fortuna non era una cosa grave – dice – ma dover aspettare così tanto è sintomo qualcosa non va, come i tagli alla Sanità operati dal Governo.”

Roberto ed Emiliano Mandri hanno invece ricordato: il primo “le 3 ore d’attesa per mia suocera. Donna di 86 anni con una grave polmonite che ha dovuto attendere nel corridoi prima di essere ricoverata”, il secondo “l’attesa di 3 ore per una mia visita di controllo… anche se la cosa che mi ha stupito – ha aggiunto il giovane – è stata l’attesa di circa 5 ore che ha dovuto subire un 80enne che era al pronto soccorso con me”.

 

 

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