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VOGHERA 02/10/2017: Partenza positiva per i Contratti di filiera nella produzione di grano. L’Ad dei Molini di Voghera. “Ora puntiamo ad allargare la platea degli agricoltori aderenti”. “Con la Farina Oltrepo l’obiettivo è valorizzare un prodotto per valorizzare l’intero territorio”

Ottobre 02
11:44 2017

VOGHERAI Contratti di filiera nella produzione del grano nell’agricoltura oltrepadana funzionano. In questa fase d’abbrivio la produzione strettamente programmata con il settore della trasformazione, necessita però della collaborazione di tutti per essere ampliata e portata a regime.

E’ un po’ questo il messaggio emerso dal tradizionale incontro annuale con gli agricoltori organizzato giovedì 28 settembre dai Molini di Voghera Spa nella sala conferenze della biblioteca di Rivanazzano.

Un incontro, come accadde lo scorso anno, tutto incentrato sugli sviluppi del progetto dei “Contratti di filiera”, lanciato nel 2016 dal Molino iriense in partnership con i Molini di Certosa (presenti alla serata), allo scopo di elevare al massimo la qualità della propria farina e per rispondere alle sempre più pressanti richieste dell’industria e dalla distribuzione sulla tracciabilità dei prodotti (vieppiù oggi dopo l’entrata in vigore della Legge che obbliga le aziende a inserire in etichetta notizie sui luoghi di produzione).

Certificazione delle produzioni come “must” quindi, per chi vuole avare successo sui mercati!

Un concetto subito delineato giovedì sera dall’Amministratore delegato della Spa con sede in strada Retorbido.

“L’industria molitoria italiana ha sviluppato una forte ma anche inevitabile dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento del grano tenero (le importazioni rappresentano oramai circa il 60% del fabbisogno interno) – ha detto Davide Rezzoli sottolineando anche come il consumatore finale sia oramai molto sensibile ai temi della provenienza e della qualità di ciò che mangia –. Anche per questo, e nonostante questo, noi siamo qui, non per combattere l’arrivo del grano da altri Stati… sarebbe impossibile, ma per qualificare la nostra produzione locale”.

Come? “Lavorando in filiera – ha risposto Rezzoli -: lavorando con un obiettivo comune che ci porti a creare un prodotto finito più buono, qualitativamente migliore, più trasparente… perchè coltivato da noi e trasformato sotto i nostri occhi.”

Ecco quindi l’importanza dei “contratti di filiera”, lanciati per la prima volta nella provincia di Pavia dai Molini di Voghera; insieme ai Molini Certosa.

“Contratti, i nostri – ha proseguito l’Amministratore delegato – che hanno come punti di forza: la discrezionalità lasciata agli agricoltori nell’uso e nell’acquisto dei prodotti; un servizio tecnico a carico dei Molini sempre a disposizione; l’elasticità commerciale nei metodi di conferimento e nel prezzo; e, ultimo ma non per ultimo, la serietà di un’azienda come la nostra che si sta impegnando per qualificare la produzione e tutto il territorio”.

I Contratti stipulati dai Molini di Voghera con i propri fornitori di grano tenero per ora sono 22.

Un buon numero se si pensa alla recentissima nascita del Progetto. Ma ancora non ideale per avere in mano il meccanismo altamente redditizio cui si sta puntando.

Servono pertanto più partecipanti all’impresa.

“Per noi industrie molitore è fondamentale la ‘Fluidità di mercato‘ e quindi l’immediata disponibilità della merce in ogni momento dell’anno ”, ha sottolineato Davide Rezzoli.

“Se devono fare la Farina Oltrepo per il Bistrot di Autogrill… che ultimamente ha aumentato tantissimo la richiesta del prodotto – ha proseguito il dirigente – i Molini di Voghera devono avere la materia prima necessaria. E se di grano dell’Oltrepo i Molini non ne hanno… com’è accaduto proprio quest’anno per le note vicende climatiche, sorge un problema… perchè è assai difficile reperirlo altrove. Ed ecco perchè – ha rimarcato l’Ad rivolgendosi alla folta platea degli agricoltori presenti – diventa importante e strategico avere un certo numero di fornitori su cui poter contare in ogni momento… produttori che abbiamo preparato del grano adatto e lo abbiano messo da parte per te”.

Una preoccupazione ed una necessità, queste, espresse poco dopo anche dai Molini di Certosa, che stanno facendo un percorso simile, ma per il grano duro.

“L’obiettivo di quest’anno, dopo l’avvio nel 2016, è di aumentare la platea degli agricoltori che aderiscono al nostro Contratto di filiera: aumentando così la quantità dell’approvvigionamento – ha detto Barbara Soravia, responsabile commerciale del colosso industriale di Certosa di Pavia (3.000q di grano macinato ogni giorno!!!) -. Pure per noi infatti è importante avere la certezza di disporre della materia prima necessaria, anche nei momenti di mercato difficili. Ovviamente materia prima di qualità”.

Importanza fondamentale della ‘quantità’ dunque. Ma anche della “bontà” del grano conferito.

Se da parte dei Molini di Voghera esistono già precise prescrizioni sulle varietà da coltivare per chi aderisce ai Contratti di filiera (al momento Taylor, Rebelde, Bologna, Bisanzio, Metropolis, Arezzo Aubusson), e sui metodi di produzione (vedi oltre), per i Molini Certosa il passo è vicino.

“Oggi insiliamo in base al peso e al tenore proteico, e non siamo ancora arrivati a indirizzare gli agricoltori verso una varietà particolare – ha spiegato ancora Barbara Soravia –. Però ci stiamo giungendo studiando varietà più adatte alla pastificazione e varietà più adatte alla panificazione”.

L’ASPETTO ECONOMICO DEI CONTRATTI DI FILIERA

Durate la serata a Rivanazzano i Molini hanno cercato di affrontare tutti i principali aspetti dei Contratti di Filiera, facendo fronte anche alle possibili curiosità ed esigenze dei produttori di grano. Non ultima quella di natura ‘economica‘.

L’esperto della materia scelto dai Molini sin dall’avvio del progetto, è Marco Croce.

“Per avere un’idea di come il sistema sta funzionando – ha detto il mediatore – abbiamo paragonato il prezzo che può realizzare chi partecipa alla filiera, in qualsiasi momento decida di chiudere il prezzo, con quello che stanno realizzando i clienti fuori dalla filiera. Ebbene, sulla base delle nostre rilevazioni, mediamente il prezzo che viene realizzato è pari al mercato o leggermente superiore. Un indice questo del fatto che la filiera sta funzionando ed ha prospettive di crescita”.

Ed è proprio a proposito di crescita che Croce giovedì ha anche prospettato l’evoluzione, i possibili vantaggi e le garanzie per chi parteciperà.

“Il prossimo passo sarà individuare delle varietà vocate e coltivabili utili a chiudere filiere che siano in grado di dare dei premi a chi produce secondo le indicazioni dei Molini– ha detto -. Un altro passaggio ancora sarà l’introduzione di una forma di assicurazione sulla qualità: di modo che tutti gli attori della filiera possano trovare tutela in caso di mancata fornitura dovuta alle condizioni climatiche avverse.”

Non poteva mancare nell’incontro di giovedì sera un cenno al prodotto di punta dei Molini di Voghera, il prodotto simbolo della filosofia dei Molini di Voghera sulla qualità e sulla valorizzazione e promozione delle materie prime locali: la Farina Oltrepo.

“La Farina Oltrepo è il prodotto con cui siamo riusciti a penetrare altri mercati e che ci ha aperto la porta per rapporti commerciali con catene come Gulliver, Iper e Autogrill”, ha detto Rezzoli.

Il trend generale è positivo – ha proseguito -. Ed è positivo anche nella vendita dei pacchetti da chilo: con i consumatori che cominciano a identificare il pacchetto come un prodotto valido e premiante che si inserisce a pieno titolo nella nostra filiera e nei relativi contratti.”

“Un progetto – ha concluso il dirigente – con cui si valorizza un prodotto per arrivare a valorizzare un intero territorio.”

 

QUALITA’ DEL GRANO DELLA FILIERA: I CONSIGLI TECNICI DEI MOLINI DI VOGHERA

La serata di giovedì sui contratti di filiera, come da tradizione, ha avuto anche una ricca e interessante parentesi tecnica.

Massimo Dal Pane, responsabile commerciale di Isagro spa (multinazionale italiana quotata in borsa con sede a Milano e laboratori a Novara, che opera nel settore della protezione delle colture), ha presentato un nuovo prodotto: Eminent Star (miscela di 2 principi attivi creata per fronteggiare la resistenza delle malattie a determinati trattamenti).

Inventata per la protezione del grano tenero e duro dalla Septoria, Ruggini e Oidio, la miscela Eminent Star è basata sull’interazione di due sostanze attive: il Tetraconazolo (che entra nella pianta e la protegge in via preventiva) e il Cloriotalonil (che rimane e persiste a lungo sulla foglie consentendo di curare la malattia in germinazione). “E’ un prodotto che si impiegherà a 2 litri per ettaro durante il primo trattamento fungicida sul grano, a protezione delle foglie”, ha spiegato Del Pane.

Vittorio Milani e Gian Luca Rognoni, agronomi dei Molini di Voghera, sono tornati invece sulla questione della “qualità”, illustrando i “Percorsi agronomici” per ottenere quel “frumento di qualità” necessario alle due realtà molitorie impegnate nel progetto di filiera.

Sei gli “step” complessivi che gli agricoltori intenzionati a conferire i grani ai Molini devono curare: la Scelta delle varietà (quelle indicate più sopra: le più vocate a dare grani di qualità superiore); le Tecniche di Semina (con particolare riguardo alla scelta della ‘quantità’ del seme utilizzato); la Semina; la Concimazione (“Fondamentalmente quella azotata, senza dimenticare quella fosfatica e in alcuni casi potassica”, “Sono soldi ben spesi quelli usati per analizzare il terreno prima di concimare”, hanno detto fra l’altro gli agronomi ); la Gestione degli infestanti, e infine la Difesa (fra le indicazioni date al proposito dagli agronomi dei Molini di Voghera: Fare la Difesa contro i funghi e in particolare contro la fusariosi“; “Le strategie di difesa che si basano su 2 trattamenti, difesa parte fogliare e difesa della spiga, danno dei risultati migliori”, “Fare sempre una scelta accurata del prodotto fungicida” e “Rispettare i tempi di carenza durate l’ultimo trattamento”).

Mentre l’amministratore delegato Rezzoli ha invitato i coltivatori a “non abbassare la guardia sulla ‘Cimice‘, che resta un grosso problema anche se ogni tanto non si fa vedere.. e che va combattuta tutti insieme per evitare la diffusione della contaminazione”.

La presentazione tecnica completa fatta giovedì sera a Rivanazzano dagli agronomici dei Molini di Voghera è a disposizione dei coltivatori interessati. “Quella presentazione è il nocciolo tecnico del progetto e di questa serata – ha chiosato l’amministratore delegato Davide Rezzoli -. Non sarebbe male che nelle lunghe serate invernali, in cui si riposano davanti al camino, gli agricoltori cogliessero l’occasione per leggerla e per rifletterci seriamente sopra.”

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