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COZZO 01/08/2017: Li facevano vivere come bestie in garage. Carabinieri arrestano una coppia che teneva segregati e in schiavitù una madre e il figlio disabili. Una storia orribile

Agosto 01
11:29 2017

COZZONel comune di Cozzo, in lomellina, i carabinieri hanno tratto in arresto per: maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona, riduzione in schiavitù, circonvenzione di incapace e abbandono di persona incapace, LM. E., nato nel 1964, e S. T., nata nel 1979, conviventi, abitanti a Cozzo, che da quando si erano lì trasferiti, vivevano grazie alle pensioni delle loro vittime.

Nel corso di un’attività d indagine coordinata e diretta dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Pavia, Dott. Roberto Valli, finalizzata a verificare presunti maltrattamenti in famiglia, in particolare verso soggetti affetti da disturbi mentali, tramite servizi di osservazione, pedinamento e controllo, i carabinieri hanno acquisito elementi che hanno indotto la Procura a far scattare le manette nei confronti della coppia per una serie di episodi di presunti maltrattamenti fisici e psicologici, di minacce e percosse, nei confronti di madre e figlio, M.M.A. classe 1939 e L.M.A. classe 1979; quest’ultimo fratellastro di LM. E. .

I carabinieri in particolare avrebbero accertato che:

  • le vittime sarebbero state costrette a vivere recluse all’interno di un garage della grandezza di soli 42 metri quadrati, la cui destinazione urbanistica è risultata non abitativa, utilizzato da LM. E. anche come rimessa dei propri attrezzi e vari oggetti non più utilizzati;
  • il locale, attiguo all’abitazione, era poco illuminato e areato e privo dei servizi igienici;
  • a causa della mancanza dei servizi igienici, le due vittime sarebbero state costrette ad espletare i propri bisogni fisiologi in dei secchi oppure in giardino e a pulire loro stessi il terreno che sporcavano;
  • per lavarsi, anche se in modo molto sommario, le vittime avrebbero utilizzato il tubo dell’acqua posto in fondo al giardino e non avrebbero avuto a disposizione altri indumenti oltre a quelli indossati;
  • avrebbero mangiavano soltanto una volta al giorno, alla sera e non sempre cibi cotti;
  • sarebbero vissuti in un clima di terrore, per la paura di subire percosse dai loro aguzzini, come già capitato ad entrambi.

Nel pomeriggio di ieri 31 luglio, i carabinieri hanno fatto irruzione nel garage, trovandovi madre e figlio. Gli stessi avevano a disposizione, per dormire, due lettini in plastica da piscina con a fianco coperte e lenzuola, mobiletti e contenitori utilizzati come wc. Vi era, inoltre, un impianto di videosorveglianza, collegato tra il garage e l’abitazione degli arrestati, da questi utilizzato per monitorare i movimenti delle loro vittime.

I carabinieri hanno sequestrato l’intero stabile, comprensivo dell’abitazione e del garage, nonché di quanto contenuto.

L’anziana ed figlio, sono stati trasportati presso l’ospedale di Vigevano, per le prime cure e gli accertamenti dello stato di salute mentre gli arrestati sono stati associati nelle carceri di Pavia e Vigevano a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

L’arma dei Carabinieri sta adesso svolgendo una serie di accertamenti per chiarire come la riduzione in schiavitù dei due sventurati, iniziata sin da quando, anni fa, il nucleo familiare si trasferì a Cozzo, un paese di circa 370 abitanti, non sia stata notata e segnalata immediatamente dai vicini, non escludendo l’ipotesi di denunciare per favoreggiamento chi sapeva e non ha mai parlato.

 

 

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