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PAVIA – In sordina domenica (perchè si è svolta senza la consultazione popolare) sul territorio di Pavia è andata in scena una vera e propria rivoluzione.

Attraverso il voto di sindaci e consiglieri comunale, con l’elezione del presidente, è stato fatto nascere l’organismo che d’ora in poi sostituirà la Provincia.

Il nuovo ente si chiama Area Vasta, sarà gestito da un numero minore di politici rispetto alle Province; opererà con meno maestranze; avrà a disposizione meno soldi; e avrà un po’ meno competenze delle attuali province (tutte tranne: turismo, formazione professionale, agricoltura e caccia e pesca).

Nella giornata di ieri dopo una campagna elettorale silenziosa e senza clamori, non avendo coinvolto la popolazione, all’Istituto Volta si sono scontrati il candidato del centro sinistra (Pd) Vittorio Poma e quello di Forza Italia e Lega Andrea Itraloni. Alla fine dei conteggi ha vinto Vittorio Poma (candidato del Pd ma proveniente dal centro destra), che ha ottenuto il 56 % dei voti.

L”affluenza alle urne è stata del 70%. Assente il M5s in blocco, che ha giustificato la scelta sul fatto che le Province sono di fatto risorte tali e quali ma sotto altro nome, e che oltretutto questa volta vivranno con il voto non della popolazione ma degli esponenti dei partiti.

Entusiasta la razione del vincitore (che ha promesso di essere il presidente di tutti ed ha auspicato l’unità del territorio attorno ai problemi che lo affliggono) e dalla formazione che lo ha sostenuto. Il candidato sconfitto ha promesso di dare il proprio contributo al territorio nelle forme previste dalla nuova provincia.

Ogni amministrazione dell’Area Vasta durerà in carica 4 anni (il presidente farà tutto il mandato, i 12 consiglieri 2 anni).