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RETORBIDO 20/07/2016: Non solo Pirolisi. Investiti 70mila euro in asfalti e super-telecamere. Ma sulla Pirolisi il sindaco. “Allibita dai tecnici regionali” “Maroni e Terzi in contraddizione” “Comune incolpevole” “Ma pronto a fare tutti i ricorsi possibili”. “La ditta? Se ne vada”

Luglio 20
12:38 2016

RETORBIDO – Non solo Pirolisi. Il piccolo comune dell’Oltrepo pavese impegnato oramai da quasi due anni nella battaglia contro la creazione sul suo territorio di un enorme impianto di recupero di pneumatici usati con la tecnologia della Pirolisi, non dimentica l’ordinaria amministrazione del proprio territorio.

E’ così che, utilizzando un avanzo di bilancio, negli ultimi mesi, ha fatto e farà diversi lavori.

Fra gli impegni ci sono gli asfalti. “Quelli in cantiere per settembre – spiega il sindaco Isabella Cebrelli – sono in via Verdi, piazza Rimembranze (alcuni tratti); in via Voghera; in via Meardi; e in via Don Bosco (con relativa segnaletica e tutto per una spesa di circa 30mila euro).”

Quanto alle opere già fatte invece: si tratta degli asfalti di via Guerra e via Tripoli; della sistemazione dei marciapiedi di via Staffora; della creazione dei marciapiedi ciclabili al Cimitero; e poi ancora della pulizia dei tombini e del taglio dell’erba (spesa sostenuta 40mila euro).

“Le cose da fare sarebbero molte di più – precisa il sindaco Cebrelli – ma il vincolo di bilancio cui purtroppo siamo sottoposti ci impedisce di fare di più”.

Nonostante questo qualcosina si muove: come in tema di fognature, che in alcune zone a causa delle piogge provocano allagamenti delle cantine: è il caso di via Respighi e via Mascagni.

“Per questo annoso problema – illustra il sindaco – abbiamo chiesto all‘Asm Voghera di redigere un progetto per la modifica del tratto fognario interessato. Tale progetto sarà poi sottoposto a Pavia Acque per la realizzazione”.

Dopo aver ricordato, con orgoglio (“siamo uno dei pochi comuni a farlo e senza aver aumentato le tasse”) il servizo di trasportogratuito” degli alunni – una 40tina circa su un totale di 85, dalle frazioni di residenza alle scuole, asilo ed elementare – il sindaco spiega anche che sono già a buon punto anche le operazioni per il potenziamento della video sorveglianza.

“Nel tempo e anche recentemente abbiamo coperto tutti e 6 gli ingressi del paese e ne abbiamo messe altre 4 in centro. Ora ci accingiamo ad acquistarne un’altra”.

Il nuovo apparecchio dovrebbe essere installato entro pochi giorni e sarà di ultimissima generazione, di quelli cioè in grado di collegarsi alle banche dati nazionali e capace di scoprire fra l’altro se le auto in transito nel comune sono rubate.

IL CAPITOLO PIROLISI

Il sindaco di Retorbido al di là della cura doverosa dell’ordinaria amministrazione, non può però non tenere presente la questione pirolisi.

Interviene perciò anche sugli ultimi sviluppi della complicata vicenda. In particolare sull’ultima audizione avvenuta in Parlamento che ha provocato parecchi malumori.

Pietra dello scandalo a detta dei sostenitori del No la posizione della commissione tecnica che in Regione sta valutando il progetto pirolisi. A colpire molti è stata la presentazione fatta nel progetto da parte del professore Umberto Arena, professore alla “Federico II” di Napoli, che a molti in Oltrepo è sembrato eccessivamente possibilista e simpatizzante per il progetto e che avrebbe detto di non aver letto tutto l’incartamento preparato dalla IET (la ditta proponente).

“Diciamo che non mi sono piaciute per niente le dichiarazioni fatte dal professor Arena – dichiara il sindaco Isabella Cebrelli -. Le ritengo fuori luogo: un professore universitario avrebbe dovuto dimostrare di conoscere il progetto per il quale è stato chiamato a decidere, e non dire invece di non aver ancora letto tutte le carte. Prima di fare certe dichiarazioni; prima di paragonare il progetto ad uno cinese, avrebbe dovuto documentarsi.

Io sinceramente sono allibita. Noi Dobbiamo valutare il progetto per quello che comporta dal punto di vista ambientale e della salute sul nostro territorio, e a quanto ci risulta i rischi dando questa autorizzazione ci sono.”

Cebrelli commenta piccata anche la dichiarazione dell’assessore regionale all’Ambiente Claudia Terzi, secondo cui “non sta alla politica nè alla giunta regionale pronunciarsi in via definitiva sul progetto. Questo è compito della componente tecnica”.

“Le parole dette da Terzi mi sembrano in contraddizione con quelle pronunciate più volte dal presidente della Regione Roberto Maroni, che a Pavia solo poco tempo fa, di fronte ad una delegazione di sindaci dell’Oltrepo, aveva assicurato che il progetto non si sarebbe fatto.

Sarà anche vero quel che dice Terzi, che l’ultima parola sull’impianto deve venire dei tecnici – aggiunge Cebrelli – però sicuramente la politica deve intervenire. E su questo stiamo con il senatore Centinaio della Lega secondo cui “la politica deve aiutare i tecnici a dire di no”.

Esiste sul progetto anche una questione legata alla bonifica dei terreni, chiediamo al Sindaco se in merito il Comune sa qualche cosa.

“Per quel che sappiamo una bonifica era in atto su una parte del terreno – spiega Cebrelli -. La questione però non è ancora chiara e sarà oggetto dell’incontro che avremo il 26 luglio con il nostro avvocato”.

Una cosa certa il Comune però la sa.

“La Commissione ha in mano tanti nostri dati sulla base di quali a nostro avviso la medesima avrebbero potuto già dire di no. Al di là di questo, in caso di autorizzazione siamo pronti a fare tutti i ricorsi possibili; al Tar, al Consiglio di Stato, al Consiglio europeo. Non lasceremo nulla di intentato. L’augurio è che la questione si risolva prima o con la bocciatura o con la scelta di un nuovo sito, così come era stato proposto. E risulta anche difficile capire l’accanimento su questa zona della ditta, che, anche qualora dovesse farcela, non avrà mai la nostra collaborazione. Per come si sono messe le cose e per come la vediamo noi, dovrebbero aver capito che andarsene è la cosa migliore.”

Cebrelli infine risponde alle accuse di non aver fatto abbastanza per fermare il progetto

“Come facevamo a bloccarlo subito? Quando sono venuti qui ci hanno detto che si trattava di un progetto di Green economy. Di fronte a questo abbiamo detto benvenga un progetto ecologico, che porta anche posti di lavoro e inoltre risana un’area.

Poi però quando abbiamo visto il progetto che parlava di pirolisi e come era davvero, abbiamo subito detto che così non andava e abbiamo fatto sapere alla Regione la nostra contrarietà: perchè la competenza di dire di no è della Regione… anzi, a dire la verità il Comune il no lo aveva detto prima dell’arrivo del progetto.”

In che senso, chiediamo.

“Prima di tutto quando il progetto è arrivato sulla nostra scrivania era già stato presentato in Provincia e poi in Regione. Ma soprattutto nel nostro Pgt era inserita una clausola in cui si specifica che sul nostro territorio non sono previsti questi genere di progetto. Il problema è sorto con la Regioni che è andata in deroga al nostro piano del territorio… che ha fatto cioè come se la nostra decisione non valesse nulla”.

“Di fronte a questo il Comune quindi cosa poteva fare? – conclude Isabella Cebrelli -. Fosse stata necessaria un’azione del Comune a questo punto sarebbe già tutto bloccato. Invece siamo stati costretti a continuare a scrivere e a portare elementi contro il progetto. Siamo stati costretti a prendere un avvocato, e nominare un consulente, con i quali però ora andremo fino in fondo.”

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