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BRALLO 01/10/2015: Dimissioni di massa. Lettera aperta del sindaco alla minoranza: “Così danneggiate la comunità”

Ottobre 01
09:37 2015

BRALLO – Riceviamo è pubblichiamo. E’ la lettera aperta che il sindaco del Brallo di Pregola Christos Chlapanidas e i consiglieri di Uniti per il Brallo rimasti con lui (Federica Castelli, Giovanna Cornarotti, Fabio Tagliani e Armonici Ivano) hanno scritto alla minoranza (guidata da Bruno Tagliani) e ai consiglieri di maggioranza che sabato 26/9 si sono dimessi, facendo cadere la Giunta.

Nella lettera, Chlapanidas (nella foto a lato) solleva dubbi etico-morali sulla mossa delle dimissioni collettive ed elenca i motivi per cui il commissariamento è un atto dannoso per la vita della comunità.

“Caro Bruno,

scriviamo a te in quanto capogruppo della minoranza, nonché ex sindaco del Brallo, ex presidente della CMOP, ex presidente del GAL e da 20 anni nell’Amministrazione Comunale di Brallo, dei quali 10 come Sindaco.

In questo momento ci sentiamo sereni e vogliamo dirti cosa pensiamo degli accadimenti di questi giorni. La vostra recente mossa, pur corretta dal punto di vista politico, dal punto di vista etico e morale ci lascia perplessi.

Sono momenti di crisi, i piccoli comuni come Brallo pare abbiano la strada ormai segnata: decrescita della popolazione, natalità quasi zero e costi sociali che in compenso salgono esponenzialmente.

In quanto ex amministratore saprai meglio di chiunque altro di cosa stiamo parlando.

Come la vostra, negli anni in cui ci avete preceduti, la nostra amministrazione poco sta facendo, in quanto viene a mancare il carburante: i trasferimenti dallo Stato ogni anno subiscono tagli e pertanto i servizi e con essi anche le persone che sono disposte a crederci e cercare di invertire questo circolo vizioso, sono sempre meno.

Non ci avete voluto dare la possibilità nemmeno di provarci: alla prima occasione ci avete sgambettato.

Nulla vi è importato della popolazione: avete badato solo alla vostra convenienza.

brallo-bruno taglianiFacendo cadere l’Amministrazione a settembre siete coscienti (almeno speriamo lo siate) del fatto che ci saranno come minimo 8-9 mesi di immobilità poiché il commissario sbrigherà solo l’ordinaria amministrazione.

Entro fine anno ci sarà da decidere sui nuovi assetti delle Unioni dei Comuni che avrà un grosso impatto negli anni futuri.

Ma grazie alla vostra abile mossa il Brallo avrà un ruolo solo passivo. Non crediamo che il commissario andrà a negoziare nulla nè tantomeno potrà esprimere una decisione almeno rappresentativa della maggioranza o della minoranza dei brallesi.

Ma veniamo ad altre problematiche.

Come ben saprai e come ben sapevano tutti i consiglieri, sono stati presentati alcuni bandi regionali che avrebbero potuto portare soldi al Comune: un bando per il miglioramento della classe energetica degli edifici pubblici, riservato ai Comuni sotto i 1000 abitanti ed un altro sui miglioramenti agro-silvo-pastorali. Le domande partiranno dal novembre prossimo. Anche per questo sempre grazie alla vostra abile mossa politica il Brallo perderà il turno.

Qualcuno può dire: poco male sarà per i prossimi bandi che ci saranno dopo le elezioni. Vero. A tendere tutto tornerà nella norma. Ma come dice l’economista Keynes a tendere saremo tutti morti. Per i piccoli centri come i nostri sono importanti anche i giorni. Fra un anno quanti in meno saremo? E nulla si sarà fatto per invertire la rotta o almeno provarci.

Veniamo poi alle problematiche tipiche invernali: neve, strade da sgomberare, emergenze da gestire che con un Sindaco in carica sono sempre state gestite. Il commissario cosa farà? Lo scopriremo il prossimo inverno.

Non da ultimo il costo vivo del commissario che verrà pagato dal Comune (ovvero dai cittadini) con una retribuzione di qualche migliaio di euro al mese (l’importo preciso lo conosceremo solo dopo il decreto del Prefetto) e le spese per indire nuove elezioni sempre a carico nostro e dei nostri concittadini.

Quello che crediamo, e ti chiederemmo di smentirci se stiamo sbagliando, è che non hai accettato la sconfitta nelle ultime elezioni e sabato hai avuto la tua piccola vendetta.

Lo sappiamo, la tua obiezione sarà: non dovete dire a me queste cose, siete voi della maggioranza che avete perso dei pezzi.

Hai ragione, tecnicamente è così, ma il nostro discorso è legato al senso civico ed all’etica. Queste due categorie esulano da discorsi di maggioranza o minoranza. Ogni uomo dovrebbe averli indipendentemente dal fatto di essere di destra o sinistra maggioranza o minoranza.

Ed a maggior ragione (e qui il motivo che scriviamo a te in primis) dovrebbe averle una persona che è stata per anni ed anni (forse troppi) amministratore pubblico. Bene comune, altruismo, disinteresse economico dovrebbero essere i fari che guidano le amministrazioni ed ogni singolo consigliere indipendentemente dal ruolo occupato.

Sarebbe stato più onesto presentare in Consiglio una mozione di sfiducia verso il Sindaco e metterla ai voti magari motivandola anche un po’. Almeno avremmo condiviso il perché. Quello che ci manca in tutta questa storia è un perché serio con delle motivazioni “pesabili” che non siano solo la vendetta politica o motivi personali che nulla hanno a che vedere con la “res publica” ovvero con il bene comune. Tutti i consigli comunali ai quali abbiamo partecipato hanno visto l’unanimità dei consensi tranne in uno nel quale la minoranza si è astenuta. Nessuna mozione, nessuna critica sono mai state fatte. Si è solo tramato sottobanco. Alcune iniziative che abbiamo preso questa estate erano volte a favorire persone della minoranza. Questo atteggiamento “cavalleresco” per usare un termine ormai in disuso evidentemente non è stato apprezzato.

Infine due parole per i nostri colleghi che vi hanno seguito (o preceduto) in questo passaggio. Come riportato anche dalla stampa in questi giorni, avevamo fatto una riunione al primo di settembre volta a capire se c’erano malumori. La riunione si è conclusa con un “andiamo avanti” e “non ci sono problemi”. Non ci capacitiamo di cosa possa essere successo dall’ 1 al 26 settembre. In questo caso la parola data e una stretta di mano che nel passato contavano più di “un istrumento”, sono ormai per alcuni desueti nell’epoca di internet e di comunicazione avanzata. Avremmo preferito sentire dei motivi validi o almeno vedere “de visu” questa mossa. Invece anche per voi vale la stessa cosa che abbiamo scritto per la minoranza: etica, morale e senso civico sono venuti a mancare.

Chi farà le spese di tutto questo “gioco” inventato da 6 persone saranno non soltanto noi 5 della rimanente maggioranza, ma tutti i 610 residenti del Brallo. Speriamo soltanto che qualcuno dei dimissionari leggendo queste nostre poche righe si renda conto un po’ di più dell’azione fatta. Dal nostro punto di vista come detto all’inizio della lettera siamo sereni e dormiamo il sonno dei giusti. Non siamo sicuri che capiti la stessa cosa a tutti voi…

Per finire ci viene da citare una frase dell’ultimo film di Bellocchio che dice “Bobbio è il mondo” intendendo che nel piccolo borgo si vedono tutte le cose brutte che a livello nazionale ci fanno discutere e parlare di vecchia politica e pratiche da estirpare.

Quindi concludiamo con un “Brallo è il mondo”.

Christos Chlapanidas Federica Castelli

Giovanna Cornarotti Fabio Tagliani

Armonici Ivano

 

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